Navalny, scomparso il dissidente russo: “Nessuno ci dice nulla”

Dopo che l'attivista ha lanciato una compagna con i qr code per boicottare le elezioni di marzo dello Zar è scomparso nel nulla. Sulle sue tracce anche gli Stati Uniti

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Aleksei Navalny, l’attivista e dissidente russo più ostico da gestire per Putin, doveva apparire ieri in video per presenziare a un’udienza ma non si è presentato. Di lui nessuna traccia. La sua scomparsa non desta preoccupazione solo da ieri, bensì è una settimana che Navalny risulta introvabile. Ci sono troppe cose che non tornano ed è per questo che il suo team e la sua portavoce sono sempre più preoccuparti, giorno dopo giorno, per la sua sua incolumità: “Non sappiamo dove sia Alexei e cosa gli stia succedendo. Neanche gli avvocati hanno più sue notizie” ha scritto la donna Kira Yarmish su X.

Il giallo della scomparsa: non è più nell’elenco dei detenuti del carcere

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Aleksei Navalny @X

Ci sono molti tasselli che in questo giallo non tornano. In primis il suo nome è sparito dall’elenco dei carcerati della colonia penale Ik-6 Melekhovo, luogo in cui era recluso. Inoltre, quando il team e la portavoce hanno chiesto spiegazioni, le autorità hanno risposto che “non avrebbero fornito dettagli sulla nuova destinazione“.

Il suo trasferimento non ha nulla di ufficiale, anzi le scarse informazioni sono arrivate tutte in maniera ufficiosa, ma quello che preoccupa di più nella vicenda sono le condizioni di salute di Navalny, che l’ultima volta aveva accusato un malore durante l’ultima udienza.

Il secondo avvenimento che desta una certa preoccupazione, invece, si è verificato proprio ieri quando l’attivista sarebbe dovuto comparire in tribunale ma non si è fatto vivo. Non solo per la portavoce sarebbe impossibile mettersi in contatto con il dissidente bensì anche per gli avvocati è impossibile raggiungerlo. La scorsa settimana i suoi legali hanno atteso ben 3 giorni il permesso di far visita al loro assistito nel carcere ma, caso strano, la richiesta è stata respinta all’ultimo minuto.

Inutile aggiungere che, oltretutto, al dissidente russo non gli sono state mai consegnate alcune lettere. Yarmysh è molto preoccupata e spera che le sue condizioni di salute non siano peggiorate dall’ultima volta: “Di recente ha accusato vertigini e si è dovuto sdraiare sul pavimento. I funzionari della prigione sono accorsi, lo hanno adagiato su un letto e gli hanno fatto una flebo. Non sappiamo cosa abbia causato il malore ma, considerato che è stato privato del cibo ed è costretto a stare in una cella senza ventilazione, è probabile che sia svenuto per la fame“.

La condanna di Navalny a 19 anni per estremismo

Inutile dire che le accuse a carico dell’attivista Navalny sono tutte costruite a tavolino per rinchiuderlo e fargli avere meno risonanza mediatica possibile. L’uomo è condannato a 19 anni per estremismo per via delle protesta e battaglie che porta avanti contro il regime putiano. Ovviamente sulla carta risultano altre accuse, costruire ad hoc per toglierlo di mezzo, come ad esempio frode, ma così non è. Il vero problema è che lui risulta essere la più grande spina nel fianco per il regime di Vladimir per via del suo carisma e del suo seguito.

Navalnyn, nel corso degli anni, ha organizzato manifestazioni in piazza e campagne social per denunciare la corruzione e il marcio che albergano al Cremlino. Hanno provato a farlo fuori avvelenandolo con il famigerato agente chimico Novichok nel 2020 ma lui è sopravvissuto e, nonostante le condanne e il carcere, non ha smesso mai di lottare per i suoi ideali di libertà.

L’ultima mossa, non gradito al regime, architettata dall’attivista, è stato quello di affiggere un qr code per le vie di Mosca proprio durante la settimana scorsa, periodo della sua scomparsa, dopo la notizia della ricandidatura di Putin alle presidenziali. Se inquadrato, il qr code portava ad un sito in cui si invitavano gli elettori a boicottare lo Zar, lanciando il movimento “Russia senza Putin”.

Vladimir Putin
Vladimir Putin

Appena aperta la pagina web, appariva l’appello: “Il nostro compito è mostrare a tutti che la Russia non ha più bisogno di Putin. Le elezioni del 2024 saranno un referendum per l’approvazione delle sue azioni, per l’approvazione della guerra. I risultati del voto saranno falsi”. La sfida per chi leggeva il link consisteva nel “convincere almeno dieci persone a votare contro Putin”. Appena scoperto dalle forze dell’ordine il movimento in stile geek, tutti i cartelloni con i qr code sono stati messi al bando.

L’appello degli Stati Uniti

John Kirby
John Kirby

Anche gli USA sono preoccupati per l’incolumità di Navalny e ne richiedono il rilascio immediato. John Kirby, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale ha dichiarato: “Anche se l’attivista non dovrebbe neanche essere in carcere, rilasciatelo immediatamente“. L’America, in queste ore, si sta dando da fare e sta cercando di ottenere e raccogliere quante più informazioni possibili su che fine abbia fatto l’oppositore di Putin numero 1.

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