La furia di alcuni deputati Tories si abbatte sul neogoverno di Truss, colpevole di aver incluso nella diplomazia internazionale presente alle esequie reali anche la delegazione pechinese
Settembre di fuoco per l’intero Regno Unito. Non solo le elezioni di un nuovo governo, che ha portato la conservatrice Liz Truss a essere eletta Primo ministro, ma anche la perdita della loro sovrana Elisabetta II, da 70 anni icona di potere del prestigio inglese nel mondo.
Le esequie reali, fissate per lunedì 19, si tingono di una vena polemica, nata nelle file del Parlamento dallo schieramento dei Tories, fra un vespaio di accuse e un diplomatico tono di lutto. Tim Loughton e Iain Duncan Smith, infatti, indirizzano una missiva di protesta contro il neo ministro degli Esteri, il cui staff è colpevole di aver invitato ai funerali anche Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese.
Pechino è colpevole, fra le altre cose, del “genocidio” degli uiguri musulmani dello Xinjiang, che è stato riconosciuto recentemente come tale dal Parlamento inglese. Altro motivo di astio con la Cina è la sanzione di sette deputati e lord di Londra, fra cui Duncan Smith stesso, considerati “ostili” dopo l’approvazione della mozione sul massacro degli uiguri.
Ritirare l’invito è impossibile, ma, così come sottolineano i Tories, la presenza dei diplomatici cinesi dovrebbe essere boicottata, allo stesso modo di come si è teso a escludere la Russia – a causa dell’invasione ucraina – Bielorussia, Birmania, Venezuela, Siria e Afghanistan talebano.
La richiesta di Loughton e Smith, a questo punto, è quella di riuscire ad escludere la Cina dal banchetto offerto dalla casata di Windsor, successivo alle esequie. A soli dieci giorni dall’insediamento, il governo di Truss è già all’interno di un ciclone politico senza precedenti.
Re Carlo e quell’incidente diplomatico del 1999
Il nuovo re Carlo III non pare del tutto insensibile al dossier sulla Cina, così come agli abusi attribuiti al potere di Pechino in Tibet o a Hong Kong. Lontano dall’aplomb diplomatico della madre, nel lontano 1999, questa sua presa di posizione lo portò a un incidente diplomatico.
L’allora erede al trono decise di non presenziare al grande ricevimento organizzato dall’allora Primo ministro Tony Blair e dalla Corona inglese per omaggiare la presenza a Londra di Jiang Zemin, in visita diplomatica in veste di presidente e primo segretario del Partito Comunista cinese.
Le presenze al funerale
Il funerale della regina Elisabetta II è organizzato nei minimi dettagli seguendo il piano London Bridge. Dopo la cerimonia religiosa, seguirà un banchetto commemorativo, offerto da Carlo III ai vertici politici e diplomatici che saranno a Londra per rendere l’ultimo saluto al feretro reale.
Se sembra improbabile che Xi Jinping possa essere presente in prima persona, sarà sicuramente attesa una delegazione pechinese di rappresentanza. Presenzierà anche il presidente Usa, Joe Biden, che approfitterà dell’occasione anche per tessere un incontro bilaterale con la neoeletta Liz Truss.
Dall’Italia, volerà nel Regno Unito il capo di Stato Sergio Mattarella, che nella giornata di ieri ha avuto il suo primo contatto telefonico con Carlo III. Un evento storico che sarà reso ancora più prezioso da questo meeting fra le grandi teste politiche e reali del mondo contemporaneo.