Trovata morta Shani Louk: chi era la 22enne israelo-tedesca rapita durante il rave

Lo hanno annunciato la madre a Rtl e la sorella sui social, anche se manca ancora una conferma ufficiale da parte delle autorità. Era stata presein ostaggio durante il rave nel deserto

Redazione
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È morta Shani Louk la tatuatrice israelo-tedesca rapita dalle truppe di Hamas durante il Supernova rave organizzato a pochi chilometri dal confine tra Israele e Gaza. Era divenuta il simbolo del massacro di Reim, perché vista in molti dei primi video pubblicati da Hamas.

Il giorno stesso dell’attacco era stato pubblicato un video in cui la famiglia di Shani l’aveva riconosciuta, tra i corpi stesi nel retro di uno dei pick-up delle truppe palestinesi. Proprio i tatuaggi sul corpo della ragazza hanno permesso ai famigliari di riconoscerla, stesa seminuda, incosciente e con gli arti in posizioni strane, probabilmente rotti. Mentre il pickup girava per le strade di Gaza e i palestinesi inneggiavano ad Allah, qualcuno sputava sul corpo di Shani.

Un video terribile che però non permetteva di capire se la giovane fosse viva o morta fosse morta. Qualche tempo dopo è stato rivelato che la ragazza era viva e in un ospedale di Gaza, a causa di una grave ferita alla testa. A quel punto la madre si è immediatamente rivolta al governo tedesco per chiedere aiuto nel ritrovamento della figlia. Da quel momento è stata contata da Berlino tra gli allora 8 osteggi tedeschi nelle mani di Hamas.

Chi era la giovane Shani Louk

Shani Nicole Louk era nata il 7 febbraio 2001 da padre israeliano e madre tedesca, la quale dopo il matrimonio ha deciso di abbandonare Ravensburg e trasferirsi in Israele ad inizio anni ’90. Per un periodo, durante i primi anni 2000, la famiglia ha vissuto in Oregon, dove è nata Shani Louk, seconda di quattro figli. Poi il ritorno nella patria paterna, dove Shani ha continuato a vivere anche dopo aver lasciato la casa d’infanzia, trasferendosi a Tel Aviv.

Qui aveva iniziato una carriera da tatuatrice freelance e aveva iniziato ad avere una certa fama sui social. La scelta di questo tipo di carriera è arrivata dopo aver sperimentato varie tecniche artistiche, tra cui la pittura e la scultura. Poi l’assunzione come apprendista del tatuatore Klaus März, che le ha permesso di migliorare la sua tecnica e di diventare sempre più richiesta dai clienti, proprio grazie alla particolarità del suo tratto e dei dettagli che riusciva a inserire nei suoi disegni.

Una ragazza piena di vita, spezzata durante uno dei suoi amati rave. Proprio la zia di Shani Louk aveva raccontato come la ragazza amasse partecipare a questo tipo di manifestazioni, a cui era andata anche in diversi Paesi del mondo. Ma proprio l’8 ottobre aveva deciso di partecipare al rave del suo Paese, in cui però è stata travolta da un destino terribile.

Il ritrovamento di Shani

Le speranza dei conoscenti di Shani Louk di poterla vedere tornare a casa sono andate in frantumi oggi, quando la madre e la sorella ne hanno annunciato la morte. Nulla di ufficiale, ma sembrerebbe che i militari israeliani abbiano ritrovato un cranio che corrisponderebbe alla ragazza. Una dichiarazione atroce che sembrerebbe confermare l’ipotesi che in realtà Shani non sia mai arrivata in ospedale ma è stata trucidata dalle truppe di Hamas poco dopo la pubblicazione di quei video.

Anche Yitzchak Herzog, presidente israeliano, ha deciso di commentare la vicenda in toni poco pacati: “Sono davvero spiacente di riferire che ora abbiamo ricevuto la notizia della conferma che Shani Nicole Louk è morta assassinata. Il suo cranio è stato ritrovato. Ciò significa che questi animali barbari e sadici le hanno semplicemente tagliato la testa mentre attaccavano, torturavano e uccidevano gli israeliani”, parole poco controllate che dimostrano tutta la rabbia di un uomo che continua a vedere i cittadini del suo Paese uccisi barbaramente.

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Il presidente israeliano Herzog

Quello che abbiamo visto al confine tra Gaza e Israele va ben oltre un pogrom. Abbiamo visto un mattatoio. Abbiamo visto il sangue scorrere nelle strade. Abbiamo assistito alle tragedie più orribili che si possano immaginare”, così ha concluso il presidente, unendosi al coro di condoglianza per la famiglia della giovane Shani.

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