Arriva il sesto Decreto Aiuti: proroga al 31 dicembre 2023 con possibile invio di armi. Lavrov: “Centri di addestramento per soldati ucraini nei paesi Nato”
Il decreto Nato, già introdotto dal governo Draghi, è stato prorogato dal Consiglio dei ministri fino al 31 dicembre 2023. Rispetto alla questione russo-ucraina, infatti, si nota una linea di continuità tra il Governo precedente e il nuovo esecutivo.
Decreto aiuti: invio di armi dall’Italia
Beni di prima necessità e aiuti umanitari restano la priorità nel sostegno a Kiev. L’arrivo dell’inverno e l’intensificazione dei bombardamenti hanno fatto in modo, però, che diventasse indispensabile – per l’Ucraina – avvalersi di sistemi missilistici di difesa aerea per la protezione delle varie infrastrutture dagli attacchi dal cielo del Cremlino. Il nuovo pacchetto di aiuti, quindi, ha cominciato a prendere forma sulla base della possibile fornitura dei sistemi “Aspide” all’Ucraina. Questa è l’ipotesi più accreditata rispetto all’invio del sistema “Samp/T”, molto più avanzato e difficile da reperire.
Sistemi “Aspide” o “Samp/T”: le differenze
Depositati negli hangar di Rivolto a Udine, con la fornitura dello Skyguard-Aspide, l’Italia garantirebbe un’arma dall’elevata mobilità tattica. Un sistema missilistico terra-aria a corta portata contro una possibile minaccia aerea condotta a basse quote. Potrebbe essere rinviata invece, la fornitura a Kiev del sistema “Samp/T”: missili di media portata che operano in condizioni in cui i tempi di reazione sono ridotti ed ha una grande mobilità. L’Esercito italiano ne detiene almeno cinque batterie e fra il 2015 ed il 2016 erano state schierate a Roma per il controllo dei cieli della città in occasione del Giubileo straordinario.
La propaganda russa: le parole di Lavrov
A Mosca il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, parla alla società russa di come esistano dei centri di addestramento per i soldati ucraini nei Paesi dell’Alleanza atlantica come “Regno Unito, Germania, Italia e altri Paesi della Nato”. Inoltre, Lavrov ha accusato Nato e gli Stati Uniti di partecipare attivamente al conflitto, ed oltre l’addestramento sul loro territorio, sono molti – secondo il ministro russo – gli istruttori occidentali che lavorano direttamente sulle zone di conflitto, mostrando agli ucraini il corretto utilizzo delle armi.