“Trump potrebbe riconoscere lo Stato della Palestina“. E’ l’indiscrezione diffusa e filtrata da fonti dei giornali israeliani, secondo cui al vertice con i Paesi del Golfo persico segnato in agenda al prossimo 14 maggio, il Presidente degli Stati Uniti potrebbe emettere una dichiarazione riguardante lo Stato della Palestina e il suo riconoscimento da parte degli Usa, in aggiunta alla volontà di creare uno Stato palestinese senza la presenza di Hamas. La fonte in questione ha rifiutato di essere nominata o di rivelare la sua posizione, all’agenzia di stampa americana indipendente The Media Line.
La stessa agenzia ha sollevato dubbi sull’eventuale annuncio. Ahmed Al-Ibrahim, ex diplomatico del Golfo, ha dichiarato a The Media Line di non aspettarsi “che si parli di Palestina“, considerando che il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi e il re Abdullah II di Giordania non sono stati invitati. E si tratta, come sottolineato dall’ex diplomatico, dei due Paesi più vicini alla Palestina, quindi “sarebbe importante che fossero presenti a un evento del genere”.
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Il fermento e l’attesa sugli esiti del viaggio dell’inquilino della Casa Bianca in Medio Oriente sembrano aver generato un fanatismo degno di tante smentite quante le voci messe in circolo. La notizia è stata anche rilanciata del Jerusalem Post, ricordando come da giorni stiano circolando indiscrezioni in merito a un grande e imminente annuncio da parte di Trump atteso in Medio Oriente sotto l’ospitalità dell’Arabia Saudita.
Il Jerusalem Post ha tenuto comunque a puntualizzare che “se verrà annunciato il riconoscimento americano dello Stato della Palestina, sarà la dichiarazione più importante che cambierà l’equilibrio di potere in Medio Oriente e altri paesi aderiranno agli Accordi di Abramo”.
Secondo alcuni analisti, come Ahmed Al-Ibrahim, si tratta di importanti accordi economici. Forse il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vi ha accennato quando ha invitato il popolo americano a “comprare azioni ora, prima del suo grande annuncio nei prossimi due giorni“.
Trump e Palestina, arriva la smentita statunitense
Prontamente arriva il grido dell’ambasciatore statunitense a Gerusalemme che smentisce a suon di “sciocchezze” e “assurdità“. A stretto giro, infatti, fonti americane hanno cancellato l’ipotesi. L’ambasciatore americano, Mike Huckabee, “Il Jerusalem Post ha bisogno di fonti migliori rispetto a questa ‘fonte’ non identificata – ha scritto su X Huckabee, in un riferimento ad una fonte diplomatica del Golfo citata dal quotidiano israeliano – Mio nipote Teddy di 4 anni è più affidabile. E fidatevi di Teddy. Questa notizia è una sciocchezza, Israele non ha un amico migliore del presidente americano“.
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