Medio Oriente, Tajani chiede la pace: “Non possiamo perdere tempo”

In una nota congiunta con Gran Bretagna, Germania e Francia, il ministro degli Esteri ha sostenuto gli sforzi dei mediatori per il raggiungimento del cessate il fuoco a Gaza

Redazione
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Regno Unito, Germania, Francia e Italia sostengono fortemente gli sforzi di mediazione in corso da parte di Stati Uniti, Egitto e Qatar per concludere l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e sono incoraggiati dall’approccio costruttivo adottato finora” con queste parole il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha esortato Israele e Hamas a raggiungere un accordo che porti finalmente ad un cessate il fuoco definitivo.

Dopo 10 mesi di guerra e devastazione, i quattro Paesi europei hanno preso posizione per chiedere la fine delle ostilità e finalmente il ritorno alla pace. “Non possiamo perdere tempo: lavoriamo insieme a tutti i Paesi della regione per dare al Medio Oriente prospettive di stabilità e pace” ha aggiunto il vicepremier forzista, esortando poi “tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo“.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Nella nota congiunta le quattro Nazioni hanno dichiarato di accogliere con favore la notizia dei futuri tavoli negoziali, che dovrebbero svolgersi la prossima settimana con l’obiettivo di concludere l’accordo. Inoltre, Antonio Tajani ha sottolineato “l’importanza di evitare qualsiasi azione di escalation nella regione che minerebbe la prospettiva di pace” perché “c’è troppo in gioco“.

Medio Oriente, i dubbi di Hamas sul negoziato

La nota congiunta è stata pubblicata a poche ore di distanza dall’ultima offensiva israeliana in territorio palestinese. Nella notte, infatti, un raid ha colpito una tendopoli e alcuni villaggi nella Striscia di Gaza provocando almeno 17 morti. L’ennesima violenza della guerra, che riaccende la rabbia di Hamas e allontana le possibilità di una futura cessazione delle ostilità. L’organizzazione terroristica palestinese non ha infatti partecipato direttamente al tavolo negoziale che si è tenuto a Doha dal 15 al 16 agosto, poiché lo avrebbe ritenuto sostanzialmente inutile.

Secondo Hamas, infatti, l’unica soluzione possibile è quella di accettare l’accordo proposto da Joe Biden lo scorso 31 maggio, ovvero il piano in tre fasi per il cessate il fuoco. Un piano a cui Israele non si starebbe attenendo, secondo l’organizzazione, poiché continuerebbe a prendere tempo per proseguire con le sue offensive in territorio palestinese. Nei prossimi incontri con i mediatori, però, è possibile una maggiore partecipazione dell’organizzazione terroristica.

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