Le Forze di difesa israeliane hanno rivendicato un attacco aereo su Beirut che ha portato alla morte di 14 persone, soprattutto militari delle forze speciali Radwan, la milizia d’elite di Hezbollah. Risultano anche decine di feriti, tra cui bambini. “Israele sta indagando sulla possibilità che il leader di Hamas, Yahya Sinwar sia stato o meno ucciso a Gaza, basandosi su informazioni dell’intelligence militare“. Lo scrivono i media israeliani.
Tra le vittime figurano l’importantissimo capo dell’ala militare Ibrahim Aqil e altri 4 leader: Ahmed Wahabi, capo dell’unità di addestramento centrale; Taleb Abdullah, capo della divisione regionale Nasr; Muhammad Nasser, comandante della divisione regionale Aziz; Wissam al-Tawil, vice capo della forza d’élite Radwan guidata da Aqil.
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Ibrahim Aqil: capo di Hezbollah
L’obiettivo dell’attacco aereo israeliano era sin dall’inizio il sessantenne Ibrahim Aqil, conosciuto anche come Tahsin, veterano di Hezbollah, a capo dell’unità delle forze speciali Radwan impegnate in prima linea nel sud del Libano nella guerra contro Israele. Aveva decenni di esperienza e gli Usa avevano messo una taglia di 7 milioni di dollari su di lui, dopo il suo ruolo nel bombardamento della caserma dei Marines a Beirut negli anni ’80, che causò 63 vittime tra cui 20 funzionari Usa.
Per l’Idf, che è riuscito a eliminare l’obiettivo, Aqil e altri leader del gruppo stavano pianificando un’infiltrazione al nord d’Israele per prendere il controllo della Galilea e rapire e uccidere civili, come nell’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Il premier israeliano Netanyahu ha detto: “I nostri obiettivi sono chiari, le nostre azioni parlano da sole”. Uccidendo Aqil Israele ha eliminato il responsabile delle decisioni su come affrontare e respingere un’invasione dei 30 km di territorio che vanno dal confine al corso del fiume Litani.
Secondo Haaretz Aqil era appena stato rilasciato dall’ospedale, dopo l’esplosione dei cercapersone avvenuto nei giorni scorsi in cui anche lui era rimasto ferito. Al momento del raid aereo di ieri il capo si trovava con altri 10 militari Radwan. L’attacco israeliano ha colpito un edificio nel quartiere Danieh, nella parte meridionale della capitale libanese, dove un paio di mesi fa era già stato eliminato un altro leader Hezbollah, Fuad Shukr, consigliere del leader Hezbollah, Hassan Nasrallah. Dopo la morte di Shukr, Nasrallah aveva cambiato retorica riguardo alla guerra: “Da ora in poi quella contro il nemico sionista non è più una guerra a supporto, ma una guerra aperta tra la milizia e Israele”.
Hamas giura vendetta per la morte di Aqil
Sin dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, il gruppo libanese Hezbollah ha deciso di schierarsi con i palestinesi, aiutandoli a indebolire e attaccare il nemico, lanciando missili contro Israele sin dal 7 ottobre. Ma questi attacchi reciproci tra Libano e Israele, che ultimamente si stanno intensificando, non fanno quasi più sperare nella possibilità che la guerra possa risparmiare il territorio libanese. Questa settimana c’è stata la tragica esplosione di cercapersone e dei walkie-talkie Hezbollah voluta da Israele che ha provocato decine di morti e centinaia di feriti. Ieri Hezbollah aveva lanciato 200 missili su Israele, dichiarando di aver attaccato 8 basi militari in diverse località.
Pare ormai evidente quindi che Beirut sia in guerra. Secondo gli analisti, invece, i feroci attacchi israeliani contro il Libano sembrano voler spingere Nasrallah ad accettare il piano americano per la de-escalation che prevede la ritirata di Hezbollah oltre il fiume Litani e la cessione di missili, con l’esercito libanese e una forza internazionale al confine per garantire l’accordo. Dagli Usa il portavoce della sicurezza nazionale statunitense John Kirby ha dichiarato che non erano stati allertati da Israele del raid.
Intanto Hamas, che ha ringraziato Hezbollah per i “grandi sacrifici fatti” per sostenere il popolo palestinese, promette vendetta per la morte di Aqil e degli altri leader e in una nota si legge: “Questo crimine commesso dall’occupante è un atto sconsiderato per il quale pagherà un prezzo altissimo, e il sangue del martire, il leader Ibrahim Aqil alimenterà le fiamme che inghiottiranno questa entità artificiale”.
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