Le conseguenze dell’attacco israeliano alla scuola al-Tabain a Gaza City iniziano a farsi sentire in Medio Oriente. L’organizzazione islamista Hamas non parteciperà all’incontro per negoziare il cessate il fuoco a Gaza con Israele previsto per martedì, che si sarebbe dovuto tenere al Cairo o a Doha, come conferma un comunicato in cui viene chiesto di attuare quanto concordato in precedenza “invece di continuare con nuovi round di negoziati“.
L’organizzazione di Hamas ha lanciato un appello ai mediatori di Usa, Qatar ed Egitto, affinché essi esortino Israele ad attenersi a quanto concordato il 2 luglio, affermando che le nuove proposte dello Stato ebraico nei negoziati “forniscono una copertura” per la sua offensiva a Gaza e “gli danno tempo” per continuarla. Hamas ha sostanzialmente dichiarato di non voler più accettare le proposte di Israele, che continuano a non essere in alcun modo rispettate, e chiede che venga messo in atto il piano in tre fasi proposto dal presidente Usa Joe Biden lo scorso 31 maggio.
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Intanto la tensione in Israele cresce, poiché si attende un attacco su larga scala da parte di Iran ed Hezbollah prima del vertice previsto per il 15 agosto. La notizia viene confermata da una indiscrezione pubblicata da un reporter di Axios, secondo cui durante un colloquio telefonico tra il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant e il segretario alla Difesa statunitense, lo stesso Gallant ha fatto sapere al suo omologo Usa che i preparativi militari dell’Iran suggeriscono che Teheran si sta preparando per un attacco su larga scala contro Israele.
Medio Oriente, la paura per le offensive di Iran ed Hezbollah
Il clima di terrore in Israele continua a crescere. Nello Stato ebraico si teme che, nonostante gli sforzi degli Stati Uniti per un vertice volto a proseguire i negoziati per un accordo giovedì, la risposta di Teheran potrebbe arrivare prima. Si ritiene infatti che sia l’Iran che Hezbollah vogliano un conflitto più ampio nella Regione e Israele, in risposta, ha affermato che non ha intenzione di tollerare danni ai civili.
Si continua a dibattere nelle istituzioni israeliane su quali siano i possibili scenari che potrebbero crearsi all’orizzonte e il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari ha dichiarato che per il momento non ci sono cambiamenti nelle linee guida dell’Home Front Command e che “le forze dell’esercito sono distribuite e preparate, se dovesse sorgere la necessità di cambiare le linee guida, le aggiorneremo“.
Gli Stati Uniti, come dichiarato dal Pentagono, hanno deciso di accelerare lo spiegamento della portaerei Abraham Lincoln, viste le crescenti tensioni nella Regione. Nella notte, infatti, Hezbollah ha lanciato 30 razzi dal sud del Libano in territorio israeliano. Secondo l’Idf non sarebbero stati registrati danni o feriti.
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