In Medio Oriente non si registrano ancora miglioramenti sul fronte della guerra tra Israele e Hamas. La Striscia di Gaza continua a subire le offensive dello Stato ebraico, mentre i negoziatori proseguono il loro lavoro per cercare di proporre un accordo che finalmente ponga fine ad un conflitto che dura ormai da quasi un anno. L’Idf intanto continua ad essere impegnata su più fronti: oltre a quello palestinese, Israele continua a lanciare attacchi anche in Libano e in Cisgiordania. La speranza è quella di distruggere giorno dopo giorno l’organizzazione terroristica di Hamas, così che il conflitto giunga alla fine.
Intanto, Israele si trova a far fronte ad un’inchiesta dell’Onu. L’uccisione dell’attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, raggiunta da diversi colpi di arma da fuoco sparati dall’esercito dell’Idf durante una manifestazione nella città di Beita, in Cisgiordania, non convincerebbe l’organizzazione che vorrebbe quindi un’indagine approfondita sul caso. La morte di una civile, infatti, potrebbe causare non pochi problemi allo Stato ebraico.
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Medio Oriente, l’uccisione dell’attivista in Cisgiordania
“Vogliamo vedere un’inchiesta approfondita sulle circostanze della morte e i responsabili devono essere chiamati a risponderne” ha dichiarato il portavoce del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, in riferimento all’uccisione dell’attivista che si trovava in Cisgiordania, sostenendo che durante le guerre “i civili devono essere protetti in ogni momento“. La 26enne uccisa, si trovava nel mezzo di una manifestazione nelle vicinanze della città di Nablus e non sono ancora chiari i motivi che avrebbero portato l’Idf a far fuoco contro di lei.
Il Consigliere per la sicurezza nazionale per la Casa Bianca ha dichiarato di essere “profondamente turbato per la tragica morte di una cittadina americana“. Per questo anche gli Stati Uniti avevano sollecitato un’inchiesta sull’omicidio, così da fare chiarezza sull’accaduto e sugli eventuali responsabili. Secondo il governatore di Nablus “l’autopsia dell’attivista turco-americana ha confermato che è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco sparato da un tiratore dell’esercito di occupazione“, come riportato da Al Jazeera. Sembrerebbe, inoltre, che la 26enne sia stata uccisa con un colpo di arma da fuoco alla testa, che sarebbe stato sparato da un cecchino.
La situazione nella Striscia di Gaza
Le offensive israeliane continuano a causare morti nel territorio martoriato della Striscia d Gaza. Nella notte un raid aereo ha colpito una scuola di Jabalia, che era stata adibita a rifugio per gli sfollati. Il bilancio è tragico: sono 15 le persone uccise e decine i feriti. Sembrerebbe che l’obiettivo dell’attacco fossero le tende in cui dormono gli sfollati. A creare una situazione sempre più complessa, poi, c’è la decisione di Israele di tenere chiuso il valico di Kerem Shalom.
Quest’ultimo è ormai sigillato da due giorni e ciò impedirebbe l’entrata in Palestina degli aiuti umanitari, che sono anche a rischio deterioramento. Israele ha giustificato la sua scelta dichiarando che l’apertura non sarà possibile prima della fine dello Shabbat, ovvero il giorno di riposo settimanale in Israele. Il valico di Rafah, invece, è chiuso ormai da 126 giorni, come riporta una fonte ufficiale egiziana. Anche in questo caso, sono numerosi i camion in coda che attendono l’apertura del territorio per portare beni alimentari e di altro genere ai palestinesi.
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