Il presidente francese Emmanuel Macron sarà in visita nel Kazakistan e l’Uzbekistan, due Paesi importanti per il progetto cinese delle ‘nuove vie della seta’, dove il capo di Stato spera di sviluppare legami economici soprattutto nel settore minerario.
Macron in Asia Centrale
La presenza di Macron in Asia Centrale conferma le intenzioni di Parigi che non vuole lasciare i due Paesi – risorse annesse – ai pesi massimi: Russia e Cina. Una visita, secondo l’Eliseo: “alla quale il presidente attribuisce grande importanza, che mira ad approfondire il partenariato strategico che la Francia ha stabilito nel 2008 con il Kazakistan , locomotiva economica regionale, ricca di petrolio, carbone, uranio e metalli rari“.
Con la propria strategia, l’Europa richiama la “Global Gateway” , prevedendo di investire massicciamente in progetti di interconnettività e infrastrutture con Kazakistan e Uzbekistan, e la Francia è ovviamente in linea con l’iniziativa. Di fatto, Macron sarà ricevuto ad Astana e a Tashkent dai presidenti Kassym-Jomart Tokayev e Shavkat Mirziyoyev. Dall’Eliseo sarà accompagnato dai ministri delegati dell’Industria e del Commercio estero, Roland Lescure, Olivier Becht, e da una quindicina d’imprenditori come gli amministratori delegati di Electricité de France (Edf), Suez e Orano.
Francia e Asia: l’interconnessione
Con il nucleare che conta per 56 reattori e 18 centrali nucleari, la Francia importa circa 7.800 tonnellate di uranio l’anno. Il 27% arriva proprio dal Kazakhstan, primo produttore al mondo con oltre 21 mila tonnellate nel 2022 mentre il 20% delle importazioni francesi di uranio arriva dal Niger, dove lo scorso 26 luglio un colpo di Stato ha deposto il presidente Mohammed Bazoum con la successiva interruzione per le forniture verso Parigi.
E’ qui che scopre le sue carte l’Uzbekistan: un Paese dove già proviene il 19% delle importazioni della Francia, producendo ben 3.300 tonnellate di uranio l’anno.