Per Apple calo dei ricavi sotto il record di 123,9 miliardi di dollari. Tesla ferma la produzione a Shanghai, per Musk l’anno peggiore
L’ondata di Covid in Cina fa tremare Apple e Tesla.
Infatti, la mancanza di lavoratori, dovuta al boom dei contagi da Covid, ha generato un forte calo dei ricavi dei due colossi.
Apple trema
Paura per Apple, che rischia di interrompere la serie positiva di 14 trimestri consecutivi di aumento dei ricavi. Dopo le tensioni all’impianto Foxconn di Zhengzhou, conosciuto anche come ‘iPhone City’, Cupertino ora si trova infatti di fronte a questo nuovo e terribile rischio. L’inversione di tendenza di Pechino sulla politica del ‘zero Covid’ ha infatti causato un balzo dei casi – fino a 250 milioni di contagiati solo nei primi 20 giorni di dicembre, secondo i dati del Financial Times – con possibili implicazioni sulla disponibilità della forza lavoro. E per Apple si tratta di un grosso ostacolo, considerando che il big realizza un quinto dei ricavi dalle vendite solamente in Cina e, soprattutto, assembla nel paese più del 90% dei suoi iPhone. Dunque, gli analisti stimano che l’ondata di Covid cinese contribuirà a un calo dei ricavi nel trimestre in corso sotto il record di 123,9 miliardi di dollari segnato nello stesso periodo dello scorso anno, per una contrazione dell’utile dell’8%. “I prossimi due-sei mesi saranno cruciali per la catena di approvvigionamento di Apple”, osservano analisti del Financial Times.
Per l’amministratore delegato Tim Cook insomma una sfida non indifferente, dalla quale potrebbe dipendere la sua eredità.
Il piano B? India e Vietnam
Mentre molti osservatori chiedono un piano B per la produzione fuori dalla Cina, Apple ha già iniziato a cercare alternative spingendo sull’India e sul Vietnam. Ma ci vorrà del tempo prima che gli sforzi messi in campo portino dei frutti.
L’ondata Covid minaccia anche Tesla
Il boom di Covid in Cina crea problema anche a Tesla. Il colosso delle auto elettriche ha sospeso sabato, quindi con un giorno di anticipo rispetto a quanto previsto, la sua produzione all’impianto di Shanghai in seguito ai tanti contagi e al rallentamento della domanda. Uno stop che alimenta i timori degli investitori sulle prospettive della casa automobilistica, sotto pressione da mesi e avviata a chiudere a Wall Street il peggiore anno della sua storia. I titoli del colosso di Musk, fino a pochi mesi fa la casa automobilistica che valeva più al mondo, hanno infatti perso il 70%, rispetto al picco del novembre 2021. Dunque la parabola di calo sembra destinata a proseguire fra una concorrenza sempre più agguerrita e Elon Musk distratto da Twitter. Da quando il miliardario ha acquistato la società che cinguetta, finanziando parte dell’operazione con la vendita di azioni Tesla, i titoli del colosso delle auto elettriche hanno accentuato il loro calo. Le recenti rassicurazioni di Musk sul suo passo indietro dalla guida di Twitter non appena avrà trovato un successore adeguato non sembrano aver avuto effetto sugli investitori.
L’ottimismo di Musk
Il miliardario però non si è scomposto e si è detto ottimista per Tesla. “C’è un clima tempestoso di fronte a noi, ma dopo ci sarà il sole”.