Libano, sostegno dall’Iran, Kanani: “Maligno regime sionista minaccia la pace”

Gli attacchi israeliani di questi giorni nel sud del Libano stanno provocando un esodo di migliaia e migliaia di persone verso Beirut

Redazione
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Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, durante un’intervista con Mehr, ha dichiarato che l’Iran non lascerà solo il Libano nell’affrontare i violenti attacchi da parte di Israele. Per Kanani “il falso e maligno regime di Israele è la causa alla radice dell’instabilità nella regione e le sue continue aggressioni e crimini in Palestina e Libano minacciano la sicurezza e la pace a livello regionale e internazionale“.

Continua sostenendo che la pressione da parte degli Usa e di alcuni paesi Ue non hanno permesso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di lavorare al meglio per mantenere la pace e la sicurezza internazionale e fermare l’azione di Israele in Palestina. Incita poi tutti i Paesi islamici e arabi a sostenere il Libano.

Nuovi attacchi tra Israele e Libano

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno effettuato nuovi attacchi aerei sulla parte meridionale del Libano per il terzo giorno, provocando la morte di alcune persone. Secondo l’Idf tra gli obiettivi c’erano miliziani di Hezbollah e decine di depositi di armi contenenti missili da crociera, lanciatori per missili di precisione e altre infrastrutture. L’esercito afferma che nei filmati successivi agli attacchi si possono vedere delle esplosioni secondarie, “che indicano che nelle strutture erano immagazzinate molte armi”.

Negli attacchi è stato preso di mira per la prima volta anche un villaggio di montagna a maggioranza cristiana a nord di Beirut. I residenti del villaggio sciita di Maaysara, situato nella regione montuosa di Kesrouan hanno confermato all’AFP di aver sentito due forti esplosioni nel loro villaggio.

Il Libano a sua volta ha lanciato 5 razzi verso l’area del Monte Carmelo e Wadi Ara, a sud di Haifa, nel nord di Israele. Alcuni dei razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea israeliani, mentre è stato segnalato almeno un impatto. Verso le 5.30 di mattina, ore italiane, a Tel Aviv e a Gush Dan, sono suonate le sirene a causa del lancio di un missile terra-terra proveniente dal Libano, prima volta che Hezbollah prendere di mira la capitale israeliana. Il missile è stato intercettato.

Dopo il lancio del missile terra-terra l’Idf ha inviato un messaggio ai libanesi dove si legge: “Per la vostra sicurezza, non tornate nelle vostre case fino a nuovo avviso”, specificando che l’esercito israeliano continua a colpire obiettivi terroristici.

Esodo dei civili in Libano: “Cosa c’entriamo noi?”

Dopo che Israele ha preso di mira il sud del Libano si è verificato un esodo di migliaia e migliaia di famiglie libanesi verso Beirut. Il ministro Naser Yasine parla di 28mila civili che hanno trovato riparo nelle scuole di tutto il paese. Ma dai video sui social che mostrano lunghissime file di automobili, si può presumere che siano molti di più gli sfollati. I più fortunati possono rifugiarsi negli hotel del quartiere cristiano, considerato più sicuro.

Esodo Libano
Esodo Libano

Una protagonista dell’esodo ha dichiarato: “Vengo da un villaggio del Sud. E sono furiosa con Hezbollah, non dovevano nascondere le armi vicino alle nostre case. Noi non lo sapevamo. Odio Israele ma non voglio dover pagare con la mia vita per Gaza, cosa c’entriamo noi?”. Un’impiegata di un’agenzia di viaggio ha dichiarando che stanno scappando tutti, quindi trovare un volo per l’Ue o il Medio Oriente è impossibile.

In questo caos totale c’è spazio però per la solidarietà, con i giovani di Beirut che si presentano davanti agli uffici della protezione civile, quasi ogni famiglia accoglie i parenti che scappano, le chiese cristiane e i monasteri aprono le porte agli sfollati sciiti.

Nel paese si registra anche un allarme sanitario, dove gli ospedali si vedono giorno dopo giorno aumentare i pazienti feriti dagli attacchi israeliani. In un paese in piena crisi economica, in cui il sistema sanitario è già al collasso in tempo di pace, la situazione attuale sta diventando ingestibile.

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