L’Iran è pronto a rispondere: lo ha annunciato il presidente Masoud Pezeshkian poche ore fa tramite il social X. Ieri il paese islamico aveva subito un attacco israeliano, che a sua volta era la risposta all’attacco di Teheran a Gerusalemme di inizio ottobre. Inoltre il ministro degli esteri iraniano ha esortato l’Onu tramite una lettera a condannare l’attacco israeliano, ribadendo anche lui che il paese si riserva il diritto di rispondere. Ora i leader mondiali si domandano se l’escalation verso una guerra totale sia sempre più vicina o possa essere in qualche modo evitata.
Il post del presidente dell’Iran
Nel post pubblicato su X Pezeshkian ricorda i 4 soldati iraniani morti nell’attacco di ieri, esprime il suo cordoglio per la morte di dieci membri della polizia di frontiera, durante un attacco armato del gruppo separatista baloch-sunnita di Jaish al-Adl nella provincia sudorientale del Sistan-Baluchestan e celebra la forza e il coraggio del popolo iraniano. “I bambini dell’Iran hanno sacrificato la loro vita in difesa della patria, porgo le mie condoglianze ai coraggiosi soldati dell’esercito, alla vita di Barkfan Faraja, alle famiglie nobili e al popolo eroico”. E conclude con la promessa di una vendetta: “I nemici dell’Iran dovrebbero sapere che queste persone coraggiose difendono senza paura la loro terra e risponderanno a qualsiasi stupidità con tatto e intelligenza”.
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فرزندان ایران در دفاع از حریم میهن جان فدا کردند، شهادت دلیران وطن را به دلاوران ارتش، جان برکفان فراجا، خانوادههای معظم و مردم قهرمان تسلیت میگویم.
— Masoud Pezeshkian (@drpezeshkian) October 26, 2024
دشمنان ایران بدانند این مردم سلحشور در دفاع از خاکشان بی هیچ هراسی ایستادهاند و پاسخ هر حماقتی را با تدبیر و هوشمندی خواهند داد
L’Iran chiede all’Onu di condannare l’attacco
Sempre riguardo all’attacco di ieri contro Teheran, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha inviato una lettera al Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza, in cui chiede loro di condannare l’attacco israeliano. “Alla luce delle conseguenze dell’aggressione continua e sistematica del regime israeliano, l’Iran esorta l’ONU ad assumere una posizione ferma e a condannare il regime in modo forte e inequivocabile, dimostrando alla comunità internazionale che tali gravi violazioni non rimarranno senza risposta”. E anche il ministro avverte la comunità internazionale che l’Iran è pronto a rispondere: “Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all’aggressione israeliana”.
Il ministro condanna l’attacco anche sui social, sottolineando che ha costituito una violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Ricorda i 4 soldati rimasti uccisi e ribadisce il diritto di rispondere all’aggressione, “che non può essere separata dal genocidio che sta compiendo Israele a Gaza e dallo spargimento di sangue in Libano. Il mondo deve unirsi contro questa minaccia comune alla pace e alla sicurezza internazionale”.
We strongly condemn the criminal attack on Iranian military centers as a violation of international law and the UN Charter. Four of our Army heroes sacrificed their lives in defeating this reckless and cowardly assault.
— Seyed Abbas Araghchi (@araghchi) October 26, 2024
We fully reserve our right to duly respond to this… pic.twitter.com/itS2WTfDja
L‘Iran chiede quindi all’Onu di riunire il Consiglio di sicurezza per la violazione israeliana del diritto internazionale e, da quanto riportato dal Times of Israel, la riunione è prevista per domani.
L’ambasciatore israeliano all’Onu Danny Danon ha commentato la richiesta dell’Iran, dicendo che è “un altro tentativo dell’Iran di danneggiarci, questa volta nell’arena politica” e che le dichiarazioni del paese islamico sulla violazione israeliana del diritto internazionale sono “ridicole”. “Non sarà permesso all’Iran di continuare a nascondersi dietro i suoi affiliati, finché l’Iran continuerà a minacciarci e a cercare di danneggiarci, ne pagherà il prezzo”, ha dichiarato Danon.
Gli attacchi tra Israele e Iran
Gli scontri tra Israele e l’Iran hanno avuto inizio sin dal principio della guerra mediorientale in corso, il 7 ottobre 2023. Il paese islamico è stato gradualmente sempre più coinvolto nella guerra, prima indirettamente tramite gli alleati – gli Hezbollah libanesi e gli Houthi dello Yemen che sono al fianco di Hamas – e poi con attacchi diretti.
Le azioni dirette tra i due paesi hanno avuto inizio lo scorso aprile, quando Gerusalemme colpì il consolato iraniano in Siria, provocando 16 morti. Pochi giorni dopo l’Iran rispose lanciando verso Israele missili e droni, che però vennero respinti non provocando morti. Di nuovo Israele rispose attaccando una base aerea militare a 400 km da Teheran, ma questo attacco venne definito dall’Iran come un fallimento.
Il 31 luglio Israele uccise Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas, che si trovava a Teheran per la cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano, Masoud Pezeshkian. Teheran quindi giurò vendetta e due mesi dopo, il 1 ottobre, si verificò l’attacco missilistico verso Israele. I 200 missili balistici vennero però respinti dall’Iron Dome, il sistema di difesa israeliano, coadiuvato dalle forze alleate. Israele minacciò vendetta e l’Iran rispose: “Se lo farete, vi ridurremo in cenere”.
Arriviamo così all’attacco israeliano di ieri quando Gerusalemme si è deciso a rispondere all’attacco iraniano di inizio ottobre, colpendo alcune basi militari, senza però prendere le installazioni nucleari. Teheran ha confermato l’attacco e la morte di alcuni soldati e ha minacciato lo Stato ebraico: “Vi umilieremo”. Israele e gli Usa hanno avvertito l’Iran di non andare oltre e secondo i media arabi la Repubblica islamica non risponderà. Ma questa mattina è arrivata la comunicazione diretta del presidente iraniano che il suo paese è pronto a rispondere.
I leader politici mondiali stanno cercando di capire in che modo interpretare gli ultimi eventi del conflitto mediorientale, con la paura che l’escalation verso una guerra totale sia sempre più vicina.
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