L’avanzata ucraina in territorio russo, nella Regione di Kursk, prosegue ormai da sei giorni e l’offensiva di Kiev non sembrerebbe avere una fine piuttosto vicina. Vladimir Putin continua a monitorare la situazione valutando le mosse più valide da mettere in campo per fermare l’avanzata delle truppe nemiche, anche se per ora si cerca ancora di comprendere quale sia il reale obiettivo dell’Ucraina. Compresi i pericoli che tale avanzata potrebbe portare con sé, Mosca ha deciso di mostrare ancora una volta la sua potenza, sia territoriale che bellica.
Una bomba termobarica Odab-500 da 500 chili è stata sganciata sui soldati ucraini per fermarne il procedere. Sembrerebbe che siano morti diversi soldati, 15 mercenari e siano state distrutte diverse attrezzature. La truppe ucraine, però, continuano la loro avanzata sul territorio russo, scatenando il panico nella Regione. Sarebbero 76mila gli evacuati delle zone di confine russe, ospitati in zone più centrali e ritenute più sicure.
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“In seguito al barbaro attacco da parte delle forze armate ucraine, migliaia di civili sono rimasti feriti. Ho inviato un appello all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiedendo la condanni del terrorismo ucraino e l’adozione di misure per prevenire violazioni dei diritti umani” ha dichiarato la commissaria per i diritti umani nella Federazione russa, Tatyana Moskalkova, in riferimento alle presunte violenze messe in atto dai soldati ucraini verso civili russi.
Kursk, Zelensky ammette: “La guerra spostata in territorio russo”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto ieri per commentare direttamente l’offensiva di Kiev in territorio russo, dopo cinque giorni di furiosi combattimenti e di silenzio stampa da parte delle autorità. Dopo le numerose accuse nei suoi confronti giunte da Mosca e dai suoi alleati, l’ucraino ha ammesso che l’intenzione di questa avanzata è quella di “spingere il conflitto in territorio russo“. Una sorta di sollievo per la terra di Kiev, martoriata da più di due anni di guerra.
Per l’Ucraina però potrebbe aprirsi un secondo fronte di ostilità, ipotesi che preoccupa profondamente l’Unione europea. Il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko ha definito come una “provocazione” i droni ucraini che hanno sconfinato sul fronte nord, venendo abbattuti nello spazio aereo della Bielorussia. L’Ucraina, comunque, non sembra temere ripercussioni e le sue truppe proseguono la loro avanzata verso zone più interne della Russia.
Mosca starebbe cercando di comprendere quale sia il reale obiettivo di Kiev, se questo esistesse veramente. Si teme infatti che l’offensiva sia solo necessaria ad alleggerire le truppe e gli armamenti nelle zone di confine, che costringerebbe i russi ad arretrare. Una seconda opzione riguarda la possibilità che gli ucraini vogliano conquistare parte di territori da poter barattare con le Regioni sotto il controllo russo ma su territorio ucraino. La terza possibilità è che Kiev voglia prendere il controllo della centrale nucleare di Kursk, da poter barattare con il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhya.
Intanto, l’agenzia nucleare russa Rosatom ha avvertito che le azioni delle forze ucraine a Kursk “rappresentano una minaccia diretta” all’impianto situato nella città di Kurchatov. Secondo la compagnia russa, frammenti di alcuni missili abbattuti sono stati rinvenuti giovedì nel sito della centrale atomica, compresa l’area del complesso di trattamento dei rifiuti radioattivi. Inoltre, gli attacchi di ieri a Kursk hanno lasciato la città di Kurchatov senza elettricità.
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