Kenya, continuano le proteste pacifiche della generazione Z contro il governo

Sono tornate le manifestazioni in Kenya che da proteste contro la legge finanziaria si sono trasformate in un movimento nazionale di sfiducia al governo

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Questa mattina gli attivisti e le organizzazioni per i diritti civili del Kenya hanno richiamato i cittadini in piazza per protestare nuovamente nelle strade di Nairobi e in altre città del paese. Sui social i giovani della generazione Z hanno respinto le possibilità di dialogo lanciate dal presidente Ruto, dopo aver ritirato la legge finanziaria. Le proteste per la legge finanziaria si sono trasformate in un movimento nazionale di sfiducia al governo.

Le cifre ufficiali dei morti durante le proteste, che si aggiravano tra i 22 e i 24 morti sono state smentite dalla Commissione nazionale keniana per i diritti umani (Knchr), che riporta invece almeno 39 morti e 361 feriti. La presidente Roseline Odede ha affermato che “la
Commissione continua a condannare nei termini più forti possibili la violenza ingiustificata e la forza inflitta ai manifestanti, al personale medico, agli avvocati, ai giornalisti e agli spazi sicuri come le chiese, i centri di emergenza medica e le ambulanze”.
Anche il numero di arresti è molto alto e parte della stampa locale accusa le forze dell’ordine di veri e propri rapimenti.

Kenya, il presidente ritira la legge finanziaria

Il presidente del Kenya William Ruto la settimana scorsa ha deciso di ritirare la legge finanziaria, per la quale moltissimi giovani avevano protestato nelle strade di Nairobi e delle altre città. Il 25 giugno la riforma era stata approvata e moltissimi manifestanti erano arrivati persino a bruciare gli edifici del Parlamento. Durante le proteste sono morti 22 manifestanti e 20 agenti sono stati feriti, mentre un veicolo della polizia è stato bruciato.

“Dopo aver ascoltato attentamente il popolo del Kenya, che ha detto forte e chiaro che non vuole avere nulla a che fare con questa legge finanziaria, chino la testa e non la firmerò, quindi sarà ritirata”, ha dichiarato il presidente.

proteste Kenya
proteste Kenya

La presidente della Commissione del Kenya per i diritti umani (Knhrc), Roseline Odede, in un’intervista a Citizen Tv, ha dichiarato che riguardo i morti si tratta “del più alto numero di vittime in una sola giornata di proteste, nella storia del Paese”

Secondo le forze dell’ordine i manifestanti nella capitale sono arrivati a raggiungere le 6 mila unità e le loro intenzioni erano quelle di attaccare la stazione di polizia della zona. I residenti hanno dichiarato che i gas lacrimogeni delle autorità sono arrivati dentro le case, costringendoli a uscire, e che hanno sentito spari fino a notte inoltrata.

Kenya, le manifestazioni

Il movimento “Occupy Parliament” è nato sui social dopo la presentazione in Parlamento del progetto di bilancio 2024-2025 il 13 giugno che prevedeva nuove tasse, tra cui l’IVA del 16% sul pane e una tassa annuale del 2,5% sui veicoli privati. Il 18 giugno la maggior parte delle misure sono state ritirate, ma le proteste hanno continuato perché si voleva il ritiro di tutto il testo. Le manifestazioni comandate dalla Generazione Z sono diventate un pretesto per protestare contro le politiche del presidente Ruto.

Le proteste sono iniziate la settimana scorsa e nella manifestazione di giovedì a Nairobi sono morte 2 persone e in tutto il paese sono state ferite 200 persone. Gli arresti sono stati 100, inclusi degli influencer che portano avanti la protesta anche sui social. “Nonostante gli arresti di massa e i feriti, le manifestazioni hanno continuato a guadagnare slancio, sottolineando il diffuso malcontento della popolazione”, ha dichiarato Amnesty International Kenya. L’associazione ha accusato le autorità di aver rapito i manifestanti.

Kenya, proiettili di gomma e lacrimogeni

Le autorità nella giornata di ieri hanno utilizzato proiettili di gomma e lacrimogeni contro i manifestanti nella capitale. Tra loro c’era anche la sorella di Obama, l’ex presidente degli Stati Uniti, Rita Auma Obama, che ha raccontato a Cnn di aver evitato per poco un lacrimogeno lanciato dalla polizia: “Non vedo più niente, mi hanno sparato un lacrimogeno”. La manifestazione pacifica dei giovani è diventata sempre più violenta con azioni violente da parte dei dimostranti e degli agenti, che oltre a sparare proiettili di gomma, hanno utilizzato anche quelli veri. Gli scontri sono iniziati intorno a mezzogiorno dopo che i manifestanti si sono avvicinati agli edifici ufficiali.

Le proteste si sono verificate anche in altre città, senza però gli interventi delle autorità, tra cui le città dell’opposizione di Mombasa (a est) e Kisumu (a ovest), Eldoret (a ovest), una grande città della Rift Valley, la regione natale del presidente William Ruto, Nyeri (a sud-ovest) e Nakuru (al centro).

Kenya, legge ieri era stata approvata e questo aveva portato a fuoco il Parlamento

Ieri la legge per cui si sono verificate le manifestazioni in tutto il Kenya era stata approvata con 195 voti a favori e 106 contrari. Grazie alle proteste dalle proposte di nuove tasse erano state ritirare le accise del 16% sul pane e del 25% sull’olio vegetale e l’imposta del 2,5% sulle autovetture.

Con l’approvazione della legge, le proteste avevano raggiunto il culmine con l’assalto del Parlamento. Una parte dell’edificio era andata in fiamme. Le immagini televisive avevano mostrato anche diversi parlamentari fuggire dall’edificio.

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