Nuovi raid di Israele colpiscono il Libano durante la notte. I siti colpiti si trovano nella periferia di Beirut, in corrispondenza di quelli che l’Idf ha dichiarato essere “edifici utilizzati da Hezbollah per produrre droni d’attacco“. L’annuncio con la rivendicazione del raid è stato dato in un comunicato ufficiale dell’esercito, che è stato poi riportato dalle maggiori testate di Tel Aviv, tra cui il Times of Israel.
Fra gli altri, è proprio il Times of Israel a dichiarare che l’attacco su Beirut è in aperta violazione degli accordi di tregua tra lo Stato ebraico e il Libano. “Gli attacchi a Beirut hanno colpito diverse strutture sotterranee per la produzione di droni appartenenti alle forze aeree di Hezbollah, note anche come Unità 127, secondo quanto dichiarato dall’esercito. Prima degli attacchi, iniziati poco dopo le 22, l’Idf ha dichiarato di aver ‘identificato che l’unità aerea di Hezbollah sta lavorando alla produzione di migliaia di droni, sotto la guida e il finanziamento di funzionari terroristici iraniani”, così il Times of Israel racconta l’attacco di questa notte sulla base delle dichiarazioni dell’Idf.
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Secondo Israele l’attacco sarebbe legittimato dal fatto che la stessa produzione di droni da parte di Beirut rappresenta una violazione della tregua tra i due Paesi, in corso a partire dallo scorso novembre.
Katz: “Non ci sarà calma a Beirut senza sicurezza per Israele”
Il ministro della Difesa Israel Katz è tornato a ripetere che gli attacchi al Libano rappresentano una garanzia di sicurezza per lo Stato ebraico. Sicurezza messa in questione da Hezbollah e dalla sua fabbricazione di droni. “Non ci sarà calma a Beirut, né ordine o stabilità in Libano, senza sicurezza per lo Stato di Israele. Gli accordi devono essere rispettati e se non farete ciò che è richiesto, continueremo ad agire, e con grande forza“, ha detto Katz in una nota.
L’attacco è stato prontamente criticato dall’Iran: secondo il portavoce del Ministero degli Esteri, Esmaeil Baqhaei, gli attacchi di giovedì sera sono “un palese atto di aggressione contro l’integrità territoriale e la sovranità del Libano“.
Netanyahu ringrazia Trump per la condanna della Cpi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe “difeso i diritti di Israele” condannando la Corte penale internazionale. A dirlo è lo stesso primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha colto l’occasione per ringraziare il Tycoon per aver sanzionato quattro giudici della Cpi che avevano emesso un mandato di arresto nei suoi confronti.
Le misure prese dall’amministrazione Trump contro la Cpi comportano l’interdizione dell’ingresso negli Usa ai 4 giudici dell’Aja e bloccano qualsiasi loro proprietà nel Paese. “Grazie al presidente Trump e al Segretario di Stato Rubio per aver imposto sanzioni contro i giudici politicizzati della Cpi. Avete giustamente difeso i diritti di Israele“. Così Netanyahu in un post pubblicato sui suoi account social. Dal canto loro, gli Stati Uniti hanno sottolineato che la misura intrapresa è a tutela dei diritti dello Stato ebraico: “Gli Stati Uniti compiranno tutte le azioni necessarie per proteggere la loro sovranità e quella di Israele“, ha detto Marco Rubio
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