L‘esercito d’Israele Idf non ha la minima intenzione di fermarsi prima di aver eliminato tutti i vertici del gruppo armato palestinese Hamas. È di oggi infatti la notizia dell’uccisione di un altro comandante Hamas a Tulkarem in Cisgiordania: la vittima sarebbe Sheikh Haitham Balidi, il comandante di Tulkarem delle Brigate Izzadin al-Qassam, l’ala militare di Hamas.
Israele, l’attacco aereo tramite drone
L’Idf ha dichiarato di aver rintracciato ed eliminato l’obiettivo che si spostava su un veicolo insieme ad altre persone a Tulkarem, al nord della Cisgiordania. L’uccisione è avvenuta tramite un attacco aereo: un drone militare israeliano ha colpito la vettura palestinese sulla strada fra Zeita e Attil, a nord-est della città. Secondo gli israeliani la squadra che è stata uccisa stava pianificando di mettere in atto un attacco importante da compiere prossimamente.
L’agenzia palestinese Wafa ha riferito che nell’attacco sono state uccise 5 persone, tra cui proprio il bersaglio principale d’Israele, ovvero il leader locale delle Brigate Ezzedin al-Qassam, Haitham Balidi, e Abdul Jabbar Al-Sabbagh, uno dei leader locali delle Brigate Al-Quds, l’ala militare della Jihad islamica.
Netanyahu: via all’opposizione interna per guidare negoziati con Hamas
Intanto a Israele il Times of Israel, citando una giornalista del sito di news israeliano Walla, Tal Shalley, scrive che il premier Benyamin Netanyahu pare abbia l’intenzione di licenziare alcune figure politiche: il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo di stato maggiore Herzi Halevi e il capo del servizio segreto Shin Bet Ronen Bar. Non si tratterebbe “di se, ma solo di quando”.
Il motivo di questi licenziamenti, secondo il giornalista, sarebbe quello di eliminare l’opposizione interna per poter guidare liberamente i negoziati con Hamas per una futura tregua e per la liberazione degli ostaggi. I tre dirigenti, infatti, hanno accusato il premier di rischiare di mandare all’aria l’esito dei negoziati, quindi Netanyahu vorrebbe sostituirli con altre figure disposte a supportarlo nelle sue decisioni. L’ipotesi del giornalista per il rimpiazzo di Gallant sarebbe Gideon Saar, ex membro del Likud di Netanyahu.
Svezia chiude ambasciata a Beirut
La Svezia, per paura di un’escalation nella guerra in Medio Oriente, ha deciso di chiudere la sua ambasciata a Beirut, in Libano, e ha invitato i 10.0000 cittadini svedesi nel paese a lasciarlo quanto prima “con qualsiasi mezzo”. Il ministero degli Esteri Tobias Billstrom ha dichiarato che “il ministero degli Esteri ha dato istruzione al suo personale di lasciare Beirut e di recarsi a Cipro”. Questa misura è stata presa solo per agosto, ma potrebbe essere estesa, a seconda degli sviluppi della situazione.
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