India, precipita aereo su centro abitato, stimati oltre 300 morti: solo un sopravvissuto tra i passeggeri

L'aereo di Air India era diretto all'aeroporto londinese di Gatwick ed è precipitato durante la fase di decollo: il mayday è stato lanciato a meno di un minuto dalla partenza. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha reso noto che non ci sono connazionali tra i passeggeri del volo

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L’Air India AI171, un Boeing 787-8 Dreamliner, era diretto a Londra Gatwick ed è precipitato mentre era in fase di decollo dall’aeroporto internazionale di Ahmedabad, città di circa 3 milioni e mezzo di abitanti nello stato indiano del Gujarat. Il velivolo si sarebbe schiantato pochi secondi dopo la partenza, avvenuta alle 13:38 ora locale (10:38 in Italia), nel quartiere residenziale di Meghani Nagar.

A bordo del volo si trovavano in totale 242 persone, 230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Air India ha confermato che, dei 230 passeggeri, 169 sarebbero stati indiani, 53 del Regno Unito, 7 portoghesi e 1 canadese. Per il momento sono stati ritrovati 204 corpi di passeggeri.

Tra questi ci sarebbe un solo sopravvissuto all’incidente. Sarebbe Ramesh Vishwaskumar, britannico di 40 anni, seduto al posto 11A. L’uomo di origini indiane è stato estratto miracolosamente vivo tra i rottami del velivolo ed ora è in cura in ospedale. Avrebbe già rilasciato delle dichiarazioni al personale medico in merito allo schianto: “Avevo solo cadaveri intorno a me. Ero spaventato. Mi sono alzato e sono corso via. C’erano pezzi dell’aereo ovunque. Qualcuno mi ha afferrato. Mi hanno messo in un’ambulanza e mi hanno portato in ospedale“.

Morti anche a terra, ma non è ancora chiaro quante vittime ci possano essere fra gli abitanti della zona in cui il velivolo è caduto. Per il momento gli operatori hanno estratto dai rottami 265 corpi senza vita, sebbene la polizia abbia stimato che possano esserci oltre 310 vittime totali.

India, le indagini e le ipotesi sulle cause

Da Londra è già stata annunciata la partenza di un team che collaborerà a esaminare i dati della scatola nera, i reperti e le stesse immagini video dello schianto. I media dal canto loro già si soffermano su quello che qualcuno chiama “il mistero” del mancato rientro del carrello e ipotizzano fra le cause un possibile decollo
prematuro
. Sulla carta un episodio del genere, potrebbe essere riconducibile sia ad errori umani, sia a problemi di strumentazione.

In ogni caso, una vicenda su cui per far piena luce occorrerà ovviamente attendere il tempo necessario. Al momento, difatti, non viene esclusa alcuna pista, come la teoria che ci possa essere stato un guasto ai due motori o di una perdita di potenza, o ancora citare piloti stando ai quali i flap delle ali sarebbero rimasti fuori posizione. A dipanare il complesso filo delle indagini tecniche saranno – accanto agli investigatori e agli organi di governo locali – gli specialisti delle strutture ispettive chiamate a occuparsi d’incidenti aerei per conto delle autorità dell’aviazione civile d’India e Gran Bretagna, i due Paesi più colpiti dal disastro.

L’aeroporto di Ahmedabad si trova a pochi chilometri dal centro della città indiana e il Boeing 787-8 avrebbe centrato un dormitorio di medici. Il Civil Hospital di Ahmedabad è, infatti, in prossimità del punto di impatto. I testimoni riferiscono di aver udito un’esplosione nel momento dell’impatto, seguita da una colonna di fumo denso. L’aereo ha interrotto tutti i contatti con la torre di controllo pochi secondi dopo il decollo. Secondo i dati di Flight Radar, in quel momento il velivolo era a un’altezza di appena 625 piedi, pari a circa 200 metri.

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