Francesco incontra migliaia di membri di Comunione e Liberazione in occasione del centenario del suo fondatore. L’invito ad accompagnarlo nella profezia per la pace: “Il mondo sempre più violento e guerriero mi spaventa”
Il Papa incontra migliaia di membri di Comunione e Liberazione in occasione del centenario del suo fondatore. L’invito è ad accompagnarlo nella profezia per la pace: “Il mondo sempre più violento e guerriero mi spaventa”. Il 15 ottobre del 1922 nasceva don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. Nel giorno centenario della sua nascita, oltre 50mila persone aderenti a Cl con zaini e bandiere hanno affollato piazza San Pietro e le vie limitrofe per partecipare all’udienza che Papa Francesco ha organizzato per la particolare occasione. È una festa, più che un’udienza, con canti, preghiere e testimonianze.
Il Pontefice chiede aiuto per costruire la pace
Bergoglio, commosso nel ricordare la figura di Giussani, ha tenuto un discorso ispirato in cui ha voluto scuotere gli uditori e persuaderli a perseguire la via della pace, in questi momenti storici così tetri. “Vorrei chiedervi un aiuto concreto. Vi invito ad accompagnarmi nella profezia per la pace. Il mondo sempre più violento e guerriero mi spaventa. Nella profezia che indica la presenza di Dio nei poveri, in quanti sono abbandonati e vulnerabili, condannati o messi da parte nella costruzione sociale. Nella profezia che annuncia la presenza di Dio in ogni nazione e cultura, andando incontro alle aspirazioni di amore e verità, di giustizia e felicità che appartengono al cuore umano e che palpitano nella vita dei popoli. Arda nei vostri cuori questa santa inquietudine profetica e missionaria”.
Anche il tema della fratellanza è tornato nelle sue parole, questa volta accordato alla figura eccezionale del sacerdote fondatore di Cl. “Non lasciate che la vostra Fraternità sia ferita da divisioni e contrapposizioni, che fanno il gioco del maligno. Anche i momenti difficili possono essere momenti di grazia, e di rinascita. Comunione e Liberazione nacque proprio in un tempo di crisi quale fu il ’68. E in seguito don Giussani non si è spaventato dei momenti di passaggio e di crescita della Fraternità, ma li ha affrontati con coraggio evangelico, affidamento a Cristo e in comunione con la madre Chiesa”.