Impeachment per Joe Biden: il via libera dalla Camera Usa

Biden Jr ha tentato di difendere suo padre, dichiarando pubblicamente la sua estraneità ai fatti di cui è accusato

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Manca meno di un anno alle nuove elezioni presidenziali americane dove si scontreranno di nuovo, per la seconda volta, Donald Trump e Joe Biden. Gli anziani della politica statunitense però continuano a far discutere l’opinione americana a causa delle accuse penali che li riguardano. Oggi, nel mirino dell’FBI c’è il presidente in carica, a causa delle nuove accuse che vedono protagonista suo figlio Hunter.

Oggi la Camera americana ha autorizzato l’indagine per l’impeachment di Joe Biden con 221 voti a favore e 212 contrari. L’inchiesta sarebbe motivata dagli affari all’estero del figlio del presidente, Hunter, accusato di svariati reati fiscali per i quali rischia 17 anni di carcere. Immediata la replica del presidente: “I repubblicani perdono tempo in acrobazie politiche senza fondamento e si concentrano sull’attaccarmi con bugie“.

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Hunter Biden accusato di evasione fiscale

Nove capi d’accusa, tre reati penali e sei minori, che fanno rischiare al figlio del presidente ben 17 anni di carcere. L’accusa in particolare riguarda il reato di evasione fiscale di cui Biden si sarebbe macchiato non solo per due anni, come ipotizzato, ma per quattro. Dal 2016 al 2019 Hunter Biden avrebbe speso i soldi destinati alle tasse in “droghe, escort e fidanzate, alberghi di lusso e proprietà in affitto, auto esotiche, vestiti e altri oggetti di carattere personale, in breve“.

In fondo si sa, lo spirito libertario degli americani non riesce a comprendere il significato delle imposte dello Stato, che per la maggior parte dei cittadini statunitensi sono un vero e proprio furto operato dagli uffici di Washington.

Hunter Biden si è espresso oggi, dichiarando che suo padre è totalmente estraneo alle sue attività illecite. Un tentativo di salvataggio che però non escluderà ulteriori indagini da parte delle autorità statunitensi.

Hunter Biden: “I Repubblicani non vogliono un processo aperto”

Mio padre non è stato coinvolto in nessuna delle mie attività, i repubblicani stanno tentando di trasformare in tenebre la luce dell’amore di mio padre per me“, ha dichiarato Hunter Biden ai reporter davanti a Capitol Hill, difendendo suo padre, per poi dichiararsi pronto a deporre pubblicamente oggi stesso. Un annuncio che però precede la stoccata finale nei confronti dell’opposizione repubblicana che secondo Biden Jr “non vuole un processo aperto che mostri alla gente le loro tattiche“.

Le accuse contro Hunter Biden

Il procuratore speciale David Weiss del gran giurì della corte federale di Los Angeles ha presentato un faldone di 56 pagine in cui sono condensate tutte i capi di imputazione di Hunter Biden. Secondo l’accusa l’imputato “si sarebbe impegnato in un piano quadriennale per non pagare almeno 1,4 milioni di dollari di imposte federali che doveva allo stato per gli anni fiscali dal 2016 al 2019, dal gennaio 2017 circa al 15 ottobre 2020 circa, e per eludere l’accertamento delle imposte per l’anno fiscale 2018 quando ha presentato dichiarazioni false nel febbraio 2020″. Accuse pesantissime che vanno ad aggiungersi ad altri tre capi di imputazione per possesso di armi da fuoco formulate contro Biden dalla corte federale del Delaware.

I milioni che Biden deve allo Stato americano sarebbero quindi stati spesi per piaceri di tipo privato. Secondo i pubblici ministeri le spese del figlio di Sleepy Joe si dividono in: 683.000 dollari in “pagamenti di varie donne“, quasi 200mila in “intrattenimento per adulti“, 397.530 dollari in abbigliamento e accessori e 237.496 dollari in salute, bellezza e farmacia. A queste spese astronomiche si aggiungono poi quelle minori, ma non meno gravi: il noleggio di una Lamborghini, 1.500 dollari a una ballerina esotica in uno strip club, 11.500 per una escort per due notti, quasi 30mila per un sito di pornografia online e 10.000 “per acquistare un abbonamento a un sex club“.

Insomma, Hunter non ha badato a spese ma non ha pensato neanche per un secondo di poter essere scoperto e come queste sue stravaganze avrebbero potuto mettere in pericolo la carriera presidenziale di suo padre.

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Joe Biden a rischio impeachment

Joe Biden e il rischio di impeachment

Le nuove accuse nei confronti di Hunter giungono proprio poche ore dopo la decisione dei Repubblicani, partito opposto a quello di Biden, di prendere in considerazione la possibilità di un impeachment per il presidente in carica, proprio per il sospetto delle sue interferenze nelle attività illecite di suo figlio.

Una bella magagna per il presidente USA che si trova a dover competere da un lato con Trump che continua ad affossarlo e dall’altro con l’FBI interessata a comprendere quanto effettivamente sapesse degli affari del figlio. Intanto, anche la rete conservatrice Fox News continua a non lasciare respiro alla famiglia Biden, con continui report ed inchieste riguardanti gli affari di Hunter e Joe.

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Donald Trump non è più solo nei suoi guai giudiziari

Unico aspetto positivo di questa vicenda è che non solo ha indebolito la figura di Joe Biden ma ha anche tolto di mezzo le accuse di Donald Trump, il quale negli ultimi mesi ha continuato a definirsi un martire perseguitato dal governo e dalle autorità statunitensi. Ora, questa teoria non regge più perché Trump non è più solo nei suoi guai giudiziari ma si trova in compagnia della coppia padre/figlio dei Biden.

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