Nella mattinata di domenica, alle cinque in punto, secondo le fonti di intelligence internazionali, i miliziani sciiti del Libano, fedeli all’Iran, erano pronti a lanciare un attacco contro Israele in risposta all’uccisione del loro leader militare Fuad Shukr a Beirut. Tuttavia, Israele ha anticipato le mosse dei militanti e ha risposto con un’operazione militare su larga scala.
Prima delle quattro del mattino, il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha ordinato un contrattacco: 100 caccia israeliani si sono alzati in volo dalle basi militari, colpendo oltre quaranta postazioni di lanciarazzi di Hezbollah nel sud del Libano, secondo quanto dichiarato dall’esercito israeliano. L’attacco ha mirato a distruggere migliaia di lanciarazzi, di cui solo diverse centinaia sarebbero stati destinati all’attacco pianificato contro Israele.
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Parallelamente agli attacchi aerei, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza per 48 ore, mentre il primo ministro Benyamin Netanyahu ha convocato il Gabinetto di sicurezza. Anche la Casa Bianca ha riferito di seguire da vicino la situazione.
In risposta ai bombardamenti israeliani, Hezbollah ha lanciato 320 razzi e droni contro il nord di Israele, colpendo principalmente 11 basi militari dell’IDF, secondo quanto riportato dai media libanesi vicini al gruppo militante. Alle 7 del mattino, Netanyahu ha rilasciato la prima dichiarazione ufficiale, affermando che l’esercito israeliano aveva agito per prevenire un massiccio attacco da parte di Hezbollah.
Nel pomeriggio, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha dichiarato che “il nemico israeliano ha superato la linea rossa uccidendo Shukr“, giustificando il ritardo nella risposta militare con i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. Nasrallah ha inoltre confermato che l’obiettivo principale dell’attacco erano strutture strategiche israeliane, inclusa la base del Mossad e dell’unità 8200.
In serata, la tensione è tornata a salire quando un razzo lanciato dalle Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, ha colpito un’area vicino a Tel Aviv. Sebbene l’attacco non abbia causato vittime, una donna è rimasta ferita mentre cercava rifugio.
Nonostante Hezbollah abbia dichiarato conclusa l’operazione, la situazione rimane tesa, con il pericolo di un conflitto più ampio che incombe sul Medio Oriente. Netanyahu ha avvertito che la storia non è ancora finita e che Israele continuerà a difendersi.
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