Harris preoccupa Trump: la dem in vantaggio in tre Stati chiave

Per ora i punti percentuali che la separano da Trump in Wisconsin, Pennsylvania e Michigan sono quattro, ma la situazione potrebbe cambiare in pochissimo tempo. Proprio per questo Harris starebbe lavorando sulla sua agenda politica, da presentare ai cittadini nelle prossime settimane

Redazione
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La corsa di Kamala Harris verso la Casa Bianca prosegue stracolma di entusiasmo e positività, grazie anche ai riscontri piuttosto positivi nei sondaggi e al nervosismo di Donald Trump che sembra iniziare a percepire la tensione di un confronto non più tanto semplice. L’era di Joe Biden è conclusa e il tycoon ora deve vedersela con un’avversaria, più giovane, più convincente e soprattutto più amata.

Davanti al sorriso di Harris, ferma e convinta in ogni convention a cui partecipa, gli attacchi vuoti di Trump sembrerebbero aver stancato l’opinione pubblica americana. Il miliardario deve cambiare strategia ma egli stesso fatica a comprendere quali siano i passi migliori da compiere in questa situazione. “Se con Biden la vittoria era semplice, qui deve guadagnarsela” avrebbero commentato forze vicine al presidente, che si trova anche a dover combattere la fuga di notizie sulla sua campagna elettorale.

Dagli scivoloni del suo vice, JD Vance, fino alle voci che lo accuserebbero di aver più volte insultato Kamala Harris con attacchi sessisti, Trump sembra essere attaccato su tutti i fronti. A pagarne maggiormente le conseguenze è la sua immagine pubblica e di conseguenza i suoi consensi. Secondo un’indagine del New York Times con il Siena College, sembrerebbe che Harris sia ora in vantaggio nei tre Stati chiave del Wisconsin, della Pennsylvania e del Michigan. Un duro colpo per Trump, che potrebbe essere il primo testimone della sua stessa capitolazione.

Harris e l’agenda economica per aiutare le famiglie

Lo slancio iniziale di Kamala Harris potrebbe rivelarsi una sorta di illusione, un inizio brillante che si potrebbe trasformare in una campagna mediocre e una sconfitta bruciante. Subito dopo le candidature, infatti, i sondaggi sono solitamente più positivi, così come lo sono a seguito dell’annuncio dei candidati vicepresidente. E proprio in questo frangente si inserisce l’indagine del New York Times sui tre Stati chiave. Harris, quindi, dovrà essere competente e convincente per mantenere in positivo la sua corsa.

Trump
L’ex Presidente USA, Donald Trump

Per ora i punti percentuali che la separano da Trump in Wisconsin, Pennsylvania e Michigan sono quattro, ma la situazione potrebbe cambiare in pochissimo tempo. Proprio per questo Harris starebbe lavorando sulla sua agenda politica, da presentare ai cittadini nelle prossime settimane. Secondo le sue parole, i suoi obiettivi sono prevalentemente economici e riguarderebbero le necessità della classe media statunitense. Durante una manifestazione a Las Vegas, Harris avrebbe promesso di aumentare il salario minimo ed eliminare le tasse sulle mance dei lavoratori nell’ambito della ristorazione.

Inoltre, la democratica ha sostenuto di voler lavorare per abbassare i prezzi al consumo, promettendo di “affrontare le grandi aziende  che praticano illegalmente l’aumento dei prezzi“. Harris è anche intenzionata a costruire “un’economia più ampia in cui ogni americano abbia l’opportunità di possedere la propria casa, avviare un’impresa e creare ricchezza“.

Harris sul Medio Oriente: “Troppi civili palestinesi sono stati uccisi

La candidata democratica ha poi commentato le ultime evoluzioni del conflitto in Medio Oriente, sostenendo che “Israele ha il diritto di difendersi contro Hamas ma ancora una volta troppi civili palestinesi sono stati uccisi” e che per questo è “necessario arrivare ad un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi“. Un commento che non aggiunge nulla di nuovo a ciò che era già stato dichiarato da Joe Biden e che non cita i negoziati che dovrebbero svolgersi il prossimo 15 agosto.

Le tensioni in Medio Oriente sono massime, soprattutto a seguito dell’offensiva contro una scuola della Striscia di Gaza in cui sono decedute circa 100 persone. La possibilità di mettere finalmente in atto il piano in tre fasi per la cessazione delle ostilità potrebbe dare speranza ad un territorio che da quasi un anno subisce il dolore e le terribili conseguenze della guerra.

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