L’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, al termine del consiglio ha affermato che Kiev continuerà a essere aiutata militarmente. Richiesta, pronunciata innumerevoli volte dal presidente Zelensky, che ha rinnovato la sollecitazione: «Abbiamo bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni»
Josep Borrell, l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, si è espresso sulla questione dell’invio di nuove armi a kiev. Oggi si è tenuto il consiglio affari Esteri in Lussemburgo proprio per fare il punto sulla situazione della guerra in atto, al termine Borrell ha dichiarato: «I ministri hanno rinnovato l’impegno ad aiutare militarmente Kiev. Sembra che Putin voglia distruggere l’Ucraina fisicamente. Dobbiamo sostenere l’Ucraina fino a quando serve».
Il presidente ucraino Zelensky, è da settimane che chiede all’occidente più armi per combattere l’offensiva russa intensifica nel Donbass, con appelli quasi quotidiani. La sua ultima sollecitazione è la seguente: «Abbiamo bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni». A quasi 120 giorni dall’inizio dell’invasione russa sull’Ucraina si sente parlare di nuove armi ma sempre meno di incontri diplomatici tra Kiev e Mosca. Per Kiev in realtà le due cose sono legate: solamente con più armi e dunque, con più possibilità di difendersi si può pensare di sedere al tavolo con Mosca. A tal proposito, Zelensky ha affermato: «Per eventuali trattative con la Russia ci servono garanzie di sicurezza per il futuro e crediamo che l’Italia dovrebbe essere tra i garanti. Ringraziamo per il sostegno il governo italiano».
Nuove armi, necessarie per Zelensky. Il presidente ringrazia l’Italia
I russi continuano a bombardare pesantemente i territori ucraini che si trovano nella parte est e sud est del paese. Per questo motivo, l’unica strategia di Kiev, ora, è chiedere di intensificare il sostegno militare. Tema quello dell’invio delle armi molto divisivo, tra chi ritiene che inviarne nuove sia come permettere alla guerra di continuare ad alimentarsi e chi, invece, ritiene siano fondamentali per permettere all’Ucraina di difendersi. Zelensky cerca di portare l’opinione pubblica a preferire la seconda opzione, anche perché dalla Russia non partono segnali diplomatici ma pesanti bombardamenti cadono sull’Ucraina, dunque, la richiesta di aiuto militare resta l’unico modo di sopravvivere e contrattaccare per Kiev.
Oggi è volato nella capitale Ucraina, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi per un incontro dedicato alla partecipazione degli imprenditori italiani per la ricostruzione del paese. Bonomi si è incontrato con il presidente Zelensky che subito dopo è tornato a chiedere sostegno rivolgendosi all’Italia. Durante un video collegamento, il presidente ucraino è intervenuto al Global Policy Forum, organizzato dall’Ispi alla Bocconi. Occasione che ha colto per ringraziare l’Italia che sta aiutando l’Ucraina su diversi fronti da quello umanitario, a quello politico e militare. Invitando, però, a non abbassare la guardia, in questa fase del conflitto cruciale per il destino di Kiev.
Martedì in Senato si vota per la risoluzione Ucraina in vista del consiglio europeo del 23 e 24 giugno dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi. Nuova prova per il governo soprattutto per capire se ne uscirà indebolito o meno. Dato che anche per l’Italia, la questione delle armi è da considerarsi un tema divisivo. Ne è la prova la crisi interna del M5s degli ultimi giorni. A dichiararsi contrario all’invio di nuove armi a Kiev, è il leader pentastellato Giuseppe Conte. D’altro canto il presidente del Consiglio Draghi resta fermo sulla sua posizione. Ora si aspetta il voto di martedì.