La guerra in Ucraina non sembra voler volgere a termine. Ad avere la peggio è la popolazione, a rischio sono soprattutto donne, bambini e anziani. Secondo uno studio fatto da Unicef e dalla società di ricerca Rating Group, i ragazzi più colpiti, con le conseguenze più preoccupanti sono gli adolescenti, coloro nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni, che sono circa il 62%. In particolare modo quelli originari delle zone rurali e dalle famiglie più povere. Le cause sono i comportamenti tenuti dai giovani che li mettono in pericolo, pur conoscendo le norme di sicurezza.
Lo studio dell’Unicef
Lo studio, condotto tramite interviste a ragazzi locali, si è svolto da marzo ad aprile 2024 in 27 zone caratterizzate dalla presenza di bombe inesplose e da ordigni. Dal risultato finale si apprendono le tendenze dei giovani e quanto la situazione abbia mutato la loro vita. Se le ragazze più grandi seguono diligentemente le regole, i ragazzi si avventurano in posti nuovi. Cosa diversa per i bambini più piccoli. Ad adottare un atteggiamento più premuroso e in linea con le norme sono coloro che vanno dai 10 ai 13 anni. Paradossalmente, dalle interviste è emerso che ad essere più informati sui rischi e la situazione sono i ragazzi abitanti nelle regioni con meno pericoli, rispetto a coloro nelle zone più a rischio.
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Le cause dei comportamenti dei ragazzi
La duplice situazione, i diversi comportamenti, sono il risultato di stili di vita disomogenei che compromettono la visione di ciò che li circonda. Inevitabilmente un impatto importante lo hanno le attività che vengono svolte durante il tempo libero. Molti giovani, giocando con i videogiochi hanno una distorta e diminuita comprensione della realtà relativa al pericolo. Così come passare tempo online favorisce i ragazzi a tenere comportamenti a rischio. Invece hobby diversi come la lettura e trascorre più tempo nelle mura domestiche, tendono a far sviluppare comportamenti in linea con la reale situazione vissuta. Di rilevante importanza è stato l’intervento dell’Unicef, avvenuto tramite un progetto di sensibilizzazione con il supporto di cartoni animati. L’intenzione era quella di informare i più giovani e aiutarli a tenere dei comportamenti privi di pericoli. Cosa che è stata riscontrata dal 59 % dei partecipanti alle attività.
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