Intanto oltre 170 civili dall’acciaieria di Azovstal sono arrivati a Zaporizhzhia, dopo aver vissuto per settimane sotto terra
Bombe russe su una scuola-rifugio, sono sessanta i morti accertati in Ucraina. Prosegue il computo delle morti sul campo di guerra in Ucraina. Secondo quanto riferito dal presidente Zelensky, che nella serata di domenica ha partecipato in videoconferenza al vertice allargato del G7, sessanta civili hanno perso la vita proprio a causa del bombardamento delle scuola.
Ritorno dall’acciaieria
«Nel villaggio di Bilogorivka, nella regione di Lugansk, una bomba russa ha ucciso 60 civili», ha spiegato Zelensky. Nella struttura, che dava rifugio a circa 90 persone, in 30 si erano salvate ma 60 erano rimaste sotto le macerie, e sin dall’inizio si era temuta una strage.
Intanto, dopo settimane vissute in gran parte sottoterra, oltre 170 civili dall’Azovstal e dalla zona di Mariupol sono arrivati a Zaporizhzhia. A riferirlo è il Comitato internazionale della Croce Rossa su Twitter.