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Gerusalemme, la provocazione dei coloni alla moschea di Al-Aqsa

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Mentre gli Stati Uniti inviato a diversi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu una bozza di risoluzione per l’istituzione di una forza internazionale a Gaza per almeno due anni, a Gerusalemme decine di coloni fanno irruzione nel complesso della moschea di Al-Aqsa, sotto la protezione della polizia.

Momenti di tensione estremi che sono anche sintomo dell’assestamento in corso in quel Medio Oriente, dove si teme per ogni paglia che muove perché potrebbe far scattare reazioni difficili da tenere sotto controllo. Da quanto è stato possibile apprendere dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita il governatore di Gerusalemme, sarebbero 465 gli ebrei heredi e ultra-nazionalisti ad aver fatto irruzione nei cortili della moschea di Al-Aqsa, svolgendo visite provocatorie ed eseguendo rituali religiosi che non sarebbero in verità permessi. In sostanza, lo status quo in vigore nel terzo luogo più sacro dell’Islam vieta agli ebrei di pregare e compiere riti religiosi o di portare la bandiera israeliana.

Quanto alle mosse che Washington vorrebbe mettere in campo, da Axios si apprende che la bozza di risoluzione inviata all’Onu, definita “Sensibile, ma non classificata“, darebbe al Paese a stelle e strisce e agli altri paesi partecipanti un ampio mandato per governare Gaza e garantire la sicurezza fino alla fine del 2027. Un proposta che vedrebbe anche la possibilità di proroghe successive.

Si tratta comunque di una bozza di risoluzione che si definirà come base per i negoziati dei prossimi giorni tra i membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di votare per la sua istituzione nelle prossime settimane, nonché dispiegare le prime truppe a Gaza entro gennaio.

Spostandosi invece sul dossier del piano di pace istituito per la Striscia di Gaza e l’attuale cessate il fuoco, proseguono le consegne, anche se a rilento, delle salme degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Dall’ala militare del gruppo armato si annuncia di aver trovato il corpo di un rapito durante degli scavi nel quartiere Shejaiya di Gaza City, “all’interno della Linea Gialla“, ovvero all’interno dell’area sotto il controllo israeliano.

A rendere nota la notizia è il Times of Israel che specifica che il gruppo islamista non ha specificato l’identità. Nella dichiarazione di Hamas si aggiunge che sono in corso accordi per il trasferimento della salma in Israele che avverrà come nelle precedenti occasioni tramite la Croce Rossa. Un annuncio che viene anche confermato dalle forze di difesa israeliane che riferiscono come la Croce Rossa sia difatti in viaggio verso un punto d’incontro nella Striscia di Gaza meridionale, dove Hamas per l’appunto consegnerà la bara.

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