Germania, i cristiano democratici di Merz volano al 28,6%: l’ultradestra raddoppia e apre alla coalizione

Alice Weidel, leader dell'ultradestra di Afd, ha teso una mano al leader dei cristiano democratici, Friederich Merz, dicendosi pronta ad una collaborazione. Il favorito non ha ancora sciolto la riserva ma per il momento l'alleanza con Afd non sembra nei piani della Cdu

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I risultati delle elezioni legislative in Germania hanno confermato quasi alla perfezione quanto in queste settimane era stato ipotizzato. Friedrich Merz, leader dei cristiano democratici della Cdu, sarà il nuovo premier. Il 28,6% raggiunto dal suo partito, e dalla sua gamba bavarese del Csu, hanno assicurato al volto del centrodestra tedesco ben 208 seggi, su un totale di 630.

Il risultato più sorprendente, anche se già previsto, è quello raggiunto dall’Afd di Alice Weidel. L’ultradestra tedesca ha raddoppiato i consensi in poco più di tre anni, passando dal 10,4% del 2021 al 20,8% di queste elezioni. “Un risultato storico“, lo ha definito il controverso volto del partito, sottolineando la sua apertura ad una possibile coalizione con la Cdu, al fine di formare un governo che rappresenti davvero le volontà del popolo. All’Afd, infatti, spettano 152 seggi.

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Alice Weidel, volto di Afd

Si tratta di un numero più alto e rincuorante rispetto ai 120 seggi che il 16,4% raggiunto dall’Spd di Olaf Scholz gli garantisce. I socialdemocratici, che finora hanno guidato il governo tedesco, si sono trovati a dover fronteggiare un crollo piuttosto destabilizzante. Rispetto al 26% del 2021, Scholz quest’anno si è dovuto accontentare di un meno 10 punti percentuali.

I Verdi di Robert Habeck perdono invece il 3% e si attestano sull’11,5%. Segnale positivo per la sinistra di Die Linke che, grazie al voto dei giovani tedeschi, cresce di 3,9 punti percentuali e raggiunge l’8,7%, guadagnandosi 64 seggi al Bundestag. Non superano la soglia di sbarramento il Bsw della filorussa Sahra Wageknect e i liberali di Christian Lindner, gli stessi che hanno causato la caduta del governo Scholz.

I commenti a caldo dei candidati

Voglio dire una cosa ai nostri competitori. Il mondo fuori non aspetta noi, dobbiamo formare un governo in grado di agire“, ha sostenuto Merz, non chiarendo però quali siano le sue prospettive. L’obiettivo, come sottolineato anche dalla presidente Ue Ursula Von der Leyen, è quello di prendere una decisione sul governo al più presto possibile.

I dati parlano chiaro. L’Unione ha vinto. Il semaforo è stato liquidato. E gli elettori vogliono che il cancelliere sia Friedrich Merz“, ha commentato a freddo il segretario generale della Cdu, Carsten Linnemann, subito dopo la chiusura delle urne. Il riferimento è alla coalizione rosso-giallo-verde, composta da socialdemocratici, liberali e Verdi, che negli ultimi tre anni ha governato la Germania.

I risultati ottenuti da Cdu e Spd permetterebbero a Merz e Scholz di formare un governo senza l’aiuto di un terzo partito. Resta da comprendere però il ruolo dell’Afd che, con i suoi 152 seggi, potrebbe creare un gruppo di opposizione che darebbe filo da torcere al governo Merz. Il leader dei cristiano democratici ha però escluso la possibilità di un’alleanza con l’ultradestra, non volendo infrangere il cordone sanitario che in Germania è presente intorno ad Afd.

Sulla questione si è espresso anche il socialdemocratico Scholz: “Non accetteremo mai l’Afd, nessuna collaborazione con l’ultradestra. Speriamo che anche gli altri mantengano questa posizione“.

Germania, le possibili coalizioni con Merz

Merz, quindi, si trova di fronte ad una scelta complessa. Il suo obiettivo sarebbe quello di creare una coalizione con un secondo partito, possibilmente l’Spd di Scholz o con i Verdi dell’attuale vice cancelliere Robert Habeck.

Nel primo caso si ricostituirebbe la cosiddetta “Grosse Koalition“, come quelle guidate da Angela Merkel per ben tre volte. La seconda ipotesi potrebbe invece creare una frattura sui temi dell’immigrazione e sulla transizione ecologica. I due partiti infatti al momento si poggiano su posizioni ben diverse.

Una seconda possibilità prospetta un’alleanza tra Cdu, Verdi e socialdemocratici. Si tratterebbe però di mettere insieme due partiti che negli ultimi anni sono entrati più volte in contrasto. Una situazione piuttosto simile a quella che avrebbe potuto verificarsi nel caso in cui Merz avesse scelto di allearsi con l’Spd e i liberali di Fdp.

Questi ultimi sono molto vicini alle posizioni del leader del centrodestra, ma sono allo stesso tempo il partito che ha causato la caduta del governo di Scholz. Quest’ultima ipotesi è però naufragata, visto che il partito di Lindner non ha ottenuto seggi al Bundestag.

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