Gaza, attesa per il rilascio degli ostaggi: “Avverrà nelle prime ore di lunedì”

Un funzionario palestinese ha invece spiegato alla Bbc che in giornata dovrebbe svolgersi un nuovo round di negoziati finalizzato a risolvere le questioni in sospeso relative alla lista di prigionieri. Secondo alcune fonti, la formula dell'accordo di scambio prevede il rilascio dei prigionieri palestinesi con le condanne più elevate, e i sette nomi di alto profilo soddisfano questo criterio

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I 20 ostaggi ancora in vita e nelle mani di Hamas potrebbero essere liberati già questa notte. Dalla tarda mattina di oggi le prime notizie su questa possibilità avevano iniziato a farsi strada a Gaza e in Medio Oriente. Al momento non vi sono tempistiche certe su questo rilascio, ma sembra che l’organizzazione terroristica palestinese stia esercitando pressioni su Israele per ottenere la liberazione di alcuni prigionieri palestinesi sensibili.

Un portavoce del governo israeliano è intervenuto per fare chiarezza sulla questione. Il rilascio dei 20 ostaggi in vita dovrebbe avvenire nelle prime ore di lunedì, ovvero dopo la mezzanotte odierna. Israele confida che tutti gli ostaggi vengano consegnati alla Croce Rossa, così che poi possa essere trasportati alla base militare di Reim. Le operazioni di rilascio avverranno in varie aree di Gaza e questi saranno inizialmente condotti alle forze armate che si trovano all’interno dei territori controllati dall’Idf.

Secondo il forum delle famiglie degli ostaggi, sembra che dalla mezzanotte di oggi, in Piazza degli Ostaggi si terranno delle proiezioni in diretta del momento del rilascio. Intanto fonti vicine ai negoziati hanno chiarito che Hamas ha concluso i preparativi per il rilascio. Israele, invece, ha fatto sapere che i prigionieri palestinesi saranno liberati una volta avuta la conferma che tutti gli ostaggi detenuti a Gaza sono arrivati nel Paese.

Le richieste di Hamas per la liberazione degli ostaggi

Da quanto si apprende, sembra che Hamas abbia spiegato di essere pronto a liberare i rapiti ancora in vita con quasi un giorno di anticipo, ma solamente se Israele procederà al rilascio di 7 prigionieri di alto profilo, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. Si tratta di cittadini palestinesi che lo Stato ebraico non ha inserito nelle liste dei prigionieri che saranno liberati, ma su cui Hamas continua ad insistere.

Nel caso in cui questi venissero rilasciati, allora Hamas potrebbe anticipare il rilascio dei rapiti. Israele, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni a riguardo. Il viceministro degli Esteri israeliano, Sharren Haskel, ha affermato a Sky News che gli ostaggi “potrebbero tornare prima del previsto“, per poi aggiungere che in questi giorni diversi Paesi, tra cui il Qatar e la Turchia, starebbero “esercitando una enorme pressione su Hamas“. A confermarlo anche il vicepresidente Usa, JD Vance, il quale ha chiarito che “da ora gli ostaggi potrebbero essere rilasciati in ogni momento“.

Gaza, i nuovi negoziati per gli ostaggi e i prigionieri

Un funzionario palestinese ha invece spiegato alla Bbc che in giornata dovrebbe svolgersi un nuovo round di negoziati finalizzato a risolvere le questioni in sospeso relative alla lista di prigionieri. Secondo alcune fonti, la formula dell’accordo di scambio prevede il rilascio dei prigionieri palestinesi con le condanne più elevate, e i sette nomi di alto profilo soddisfano questo criterio.

Inoltre i colloqui di oggi dovrebbero concentrarsi anche sulla definizione dei tempi e della logistica per il rilascio di tutti i 20 ostaggi israeliani ancora in vita a sulla restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti che Hamas riuscirà a localizzare. Sembra, infatti, che l’organizzazione non abbia contezza di dove si trovano i resti di 9 cittadini. La Bbc sostiene che non è chiaro cosa accadrà se le richieste di Hamas non saranno accolte. Il pericolo è che gli accordi si blocchino perché il gruppo non restituirà gli ostaggi.

Gaza, domani la celebrazione per la firma dell’accordo di pace

Intanto, proseguono i preparativi a Sharm el Sheikh per la cerimonia della firma degli accordi per la pace. C’è grazie attesa per l’arrivo del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale sarà l’ospite di onore di questa celebrazione e la co-presiederà. Sono in totale 20 i leader di tutto il mondo che arriveranno in Egitto per l’occasione. Oltre al presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, che è il padrone di casa, saranno presenti anche il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, e qatriota, Tammin bin Hamad Al Thani.

Non saranno presenti né Israele, perché impegnato ad accogliere gli ostaggi, né Hamas. Non è stato invece proprio invitato, scrive la stampa qatariota, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas. Tra i dignitari stranieri ha invece confermato la sua presenza il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. E a rappresentare l’Unione europea sarà il presidente del Consiglio, Antonio Costa.

Saranno presenti anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Friederich Merz, il premier inglese, Keir Starmer, il presidente spagnolo, Pedro Sanchez, e il premier greco, Kyriakos Mitsotakis. La presidenza egiziana ha poi spedito inviti a Giordania, ci sarà re Abdallah II, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti,  Bahrein, Kuwait, Iran, Pakistan e Indonesia.

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