Nella Striscia di Gaza si continua a morire. La protezione civile di Gaza, gestita ha Hamas, ha annunciato che nelle ultime 24 ore sono stati 63 i palestinesi uccisi, di cui 19 bambini. Quotidianamente, la terra della Striscia si macchia del sangue di coloro che sono ritenuti pericolosi o che semplicemente si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ad oggi, però, sembra complesso e quasi impossibile trovare un punto della Striscia in cui non sia possibile essere obiettivi di un raid.
All’alba un nuovo volantino delle Forze di Difesa israeliane (Idf) ha invitato la popolazione del nord della Striscia di Gaza ad evacuare in vista di una nuova e brutale offensiva. “Trasferitevi immediatamente ad Al-Mawasi, Hamas vi sta portando al disastro“, ha poi riferito alla popolazione Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano. Da quanto si apprende, le zone che saranno interessate dal raid sono Jabalia, la Città Vecchia, Turkman, Jadida, Tuffah, Al-Daraj, Sabra, il campo di Jabaliya, Al-Rawda, Al-Nahda, Al-Zuhur, Al-Nour, Al-Salam e Tel Al-Zaatar.
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La nota rilasciata dall’Idf sostiene che presto le operazioni si “espanderanno e intensificheranno“, per cui non è sicuro per i civili rimanere nella zona. L’obiettivo della nuova offensiva resta quello di distruggere le infrastrutture di Hamas. Quasi in contemporanea con l’annuncio del nuovo attacco, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha inviato un nuovo appello alle due parti coinvolte nel conflitto. “Fate l’accordo, riportate indietro gli ostaggi!“, si legge in un nuovo post pubblicato sul suo profilo Truth. Un messaggio che sembra andare a scontrarsi con quello riportato ieri, secondo cui un accordo tra Hamas e Israele su Gaza fosse incredibilmente vicino.
Le pressioni rinnovate di Qatar e Stati Uniti per la pace a Gaza
Sia gli Stati Uniti che il Qatar starebbero infatti aumentando le loro pressioni per portare ad un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ad aumentare le speranze è stato il cessate il fuoco siglato tra Iran e Israele, che potrebbe aver aperto una nuova speranza anche nella Striscia. “Se non sfruttiamo questa finestra di opportunità e questo slancio, sarà un’opportunità persa, come già accaduto di recente“, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari, chiarendo i nuovi obiettivi di Doha.
A spegnere gli animi sono i funzionari israeliani che hanno chiarito che al momento non ci siano motivazioni che giustifichino l’ottimismo di Qatar e Stati Uniti. Il lavoro diplomatico comunque non si ferma. Il ministro per gli Affari strategici e principale negoziatore israeliano Ron Dermer dovrebbe recarsi a Washington per colloqui con alti funzionari di Trump già lunedì per discutere in merito a Gaza e all’Iran, mentre alla Casa Bianca si lavora per organizzare un nuovo incontro tra il Tycoon e Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano.
La situazione nella Striscia
A Gaza ieri un raid israeliano ha portato alla morte di Hacham Muhammad Issa al-Issa, figura di spicco dell’ala militare di Hamas e considerato uno dei fondatori dell’organizzazione. Un colpo durissimo per Hamas, che ha perso una delle su figure principali e al contempo uno degli ultimi sopravvissuti tra gli organizzatori dell’attacco del 7 ottobre 2023 che ha dato inizio a questo conflitto.
Le forze di difesa israeliane, che hanno confermato l’uccisione, hanno parlato di un funzionario di alto livello, che è stato uno dei fondatori della divisione operativa dell’ala militare, ha ricoperto l’incarico di capo della divisione di addestramento ed è stato membro del consiglio militare generale di Hamas. “Issa ha lavorato per ricostruire le strutture di Hamas danneggiate durante la guerra“, ha specificato l’Idf, chiarendo l’importanza della sua uccisione.
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