“La bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi“. Questa potrebbe essere la frase che si spera sarà ricordata come l’inizio per il raggiungimento a Gaza della pace tra Israele e Hamas.
E così, per voce del portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian si taglia mette la parola fine all’attesa per la sigla ufficiale dell’intesa tra i due fronti, annunciata nella notte dal presidente a stelle e strisce Donald Trump al termine delle negoziazioni a Sharm el-Sheikh e le forti pressioni dello stesso presidente Usa.
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L’accordo è stato così controfirmato in quel dell’Egitto, dove da questa mattina hanno proliferato le indiscrezioni sull’entrata in vigore solo dopo l’approvazione del governo israeliano di Benjamin Netanyahu. Ora, quindi, l’incontro è previsto per le 18 ora di Israele, le 17 italiane. Ma il ministro di estrema destra Bazalel Smotrich ha già puntualizzato che non voterà a favore dell’accordo, minacciando che “subito dopo il ritorno degli ostaggi, lo Stato di Israele riprenderà a impegnarsi con tutte le forze per la vera eradicazione di Hamas e il vero disarmo di Gaza“.
A distanza di 24 ore dalla riunione del Gabinetto israeliano, avrà inizio un cessate il fuoco, come annunciato dal portavoce specificando che successivamente l’Idf si ridispiegherà su una linea che porterà l’esercito a controllare e mantenere circa il 53% della Striscia di Gaza. Dopodiché Hamas avrà tempo 72 ore per rilasciare gli ostaggi.
Le indiscrezioni infatti si sono moltiplicate a vista d’occhio anche in merito al contenuto operativo dell’accordo. Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che Israele rilascerà 1950 prigionieri palestinesi in cambio di 20 ostaggi ancora in vita che, a detta di varie fonti, potrebbero essere rilasciati tra domenica e lunedì. Inoltre, in base a quanto riferito da una fonte di Hamas, sarebbero almeno 400 i camion di aiuti umanitari che dovranno entrare nella Striscia di Gaza ogni giorno durante i primi cinque giorni del cessate il fuoco.
Intanto, nell’enclave si festeggia l’annuncio dell’intesa così come a Pizza degli Ostaggi di Tel Avivi esultano le famiglie dei rapiti del 7 ottobre 2023. L’annuncio dell’intesa su Gaza è stato ovviamente accolto con estremo favore anche dal presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, esprimendo “la speranza che questi sforzi siano il preludio a uno Stato palestinese indipendente“.
Un accordo che è stato celebrato dai paesi arabi e occidentali, a partire dall’Italia dove la premier Giorgia Meloni ha parlato di “una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritorno delle forze israeliane su linee concordate“, ringraziando Trump e i mediatori per il loro sforzo.
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