La Turchia ha accusato Cipro di essere una base operativa israeliana nel conflitto contro Hamas nella Striscia di Gaza. La paura turca è quella di un’escalation del conflitto che potrebbe arrivare anche a Cipro e nel Libano, dopo che nei giorni scorsi il leader dei musulmani libanesi Hassan Nasrallah ha minacciato Gerusalemme e Nicosia. L’isola cipriota ha risposto ai turchi dicendo che sono accuse infondate.
Gaza, l’accusa della Turchia
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, ha dichiarato in un’intervista al canale tv Haberturk che la Turchia “ha avvertito sin dall’inizio gli attori europei sull’amministrazione greco-cipriota” e che quest’area dell’isola “è diventata una base operativa. Vediamo costantemente dalle informazioni di intelligence che l’amministrazione greco-cipriota nel sud di Cipro è una base operativa contro Gaza. E il fatto che venga usata per operazioni in Medio Oriente non andrà a beneficio dell’amministrazione greco-cipriota né della Grecia”.
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Fidan accusa anche Israele di “usare Hamas come scusa per distruggere completamente il movimento di resistenza palestinese e legittimare e istituzionalizzare un’occupazione che va avanti da anni”. Il ministro crede che ci sarà un rischio di allargamento del conflitto fino a quando “Israele continuerà con il suo genocidio. Adesso c’è il Libano all’ordine del giorno. E si presume che Israele attaccherà Hezbollah in Libano”, appena “avrà raggiunto i suoi obiettivi militari principali” nelle operazioni contro Hamas. Cipro però smentisce tutte le accuse e il portavoce del governo cipriota Letymbiotis, le ha dichiarate “assolutamente infondate”.
Gaza, le minacce di Nasrallah a Cipro e Gerusalemme
Sayyed Hassan Nasrallah è il leader dei libanesi Hezbollah, ovvero il “Partito di Dio”, l’organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese sostenuta dall’Iran.
Nasrallah il 20 giugno ha minacciato Cipro di essere pronto a una guerra “senza regole né limiti” nel caso Israele attaccasse il Libano e l’isola facesse da base operativa per Gerusalemme. Nasrallah ha dichiarato ai media libanesi che sono “preparati allo scenario peggiore ed Israele lo sa. Il nemico israeliano sa già cosa lo aspetta”. Sono pronti a mobilitarsi “più di 100mila combattenti“.
“Abbiamo obiettivi chiari e la capacità di raggiungere bersagli che scuoteranno le fondamenta stesse dell’entità”, ha aggiunto Nasrallah. Se Israele dovesse scatenare “una guerra totale” con il Libano, per lui “la situazione nel Mediterraneo cambierà completamente. Fate sapere ancora una volta al nemico che se venisse dichiarata guerra aperta al Libano, la condurremo senza limiti”.
Oltre a minacciare Israele, il leader di Hezbollah ha minacciato anche Cipro di una violenta vendetta nel caso l’isola decidesse di mettere a disposizione di Gerusalemme i suoi aeroporti e le sue basi in caso di guerra contro gli Hezbollah, il movimento libanese alleato con l’Iran. Nasrallah ha dichiarato che “aprire aeroporti e basi cipriote al nemico israeliano per prendere di mira il Libano significherebbe che il governo cipriota è parte della guerra e la resistenza lo considererà parte in guerra”.
Gaza, la riposta di Cipro
Cipro ha negato tutte le accuse libanesi. Il portavoce del governo cipriota Konstantinos Letymbiotis ha dichiarato che “le insinuazioni del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, non corrispondono alla realtà”, sono “dichiarazioni sgradite e prenderemo tutte le misure a livello diplomatico”. Il presidente di Cipro Nikos Christodoulidis ha affermato che “Cipro non è in alcun modo coinvolta nelle ostilità”.
Letymbiotis ha voluto sottolineare che “Cipro non è coinvolta, e non sarà coinvolta, in alcuna guerra o conflitto. Pertanto, le dichiarazioni del leader di Hezbollah non corrispondono alla realtà’‘. Il portavoce ha aggiunto che Cipro ha relazioni ”eccellenti” con il Libano e non permetterebbe a nessuno stato di utilizzare il suo territorio per operazioni militari contro un altro.
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