Il delitto di Garlasco torna al centro della cronache per un intreccio giudiziario che è venuto ad annodarsi tra Pavia e Brescia. Si tratta della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi e quella bresciana sull’ex procuratore pavese Mario Venditti, accusato di aver scagionato, in cambio di compensi economici, il nuovamente indagato per il delitto, Andrea Sempio, con la prima richiesta di archiviazione del 2017.
Casi che si intrecciano al fascicolo sempre a Brescia a carico ancora di Venditti e di Paolo Mazza, ora pm a Milano sul cosiddetto “sistema Pavia” per un presunto scambio di favori tra magistrati, imprenditori, politici e forze dell’ordine. L’accusa che pende sulle sue spalle dei due pm è di pecultato: almeno 750 mila euro e una decina di auto di grossa cilindrata con la scusa che sarebbero servite alla Procura ma che in verità i due magistrati avrebbero utilizzato per interessi personali.
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E così, mentre Alberto Stasi, condannato definitivo per l’omicidio, finisce di scontare la pena, negli atti depositati al Riesame di Brescia, a cui ha fatto ricorso Venditti, con il legale Domenico Aiello, contro perquisizioni e sequestri, vengono riportati dettagli non indifferenti delle presunte “anomalie” evidenziate dalla Guardia di Finanza di Brescia e Pavia e dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.
In questo capitolo corruzione-peculato, la difesa del pm Mazza, con il legale Massimo Dinoia, spiega che nel 2017 il magistrato comprò in leasing “una Mercedes” per “quasi 45mila euro“, pagò “le rate ogni mese e poi riscattò la macchina nel marzo del 2019 pagando l’ultima rata da 20mila euro“. Dopo qualche mese, sembra abbia rivenduto l’auto a metà del prezzo ad una società dei fratelli D’Arena, titolari della società di intercettazioni Esitel, al centro dell’indagine bresciana.
In merito ai conti di Venditi, sembra non risultino anomalie. Le Fiamme Gialle bresciane, infatti, avevano chiesto alla pm Claudia Moregola di poter effettuare “mirati accertamenti bancari” pure sui conti del giudice Fabio Lambertucci, che da gip archiviò 8 anni fa la prima indagine su Sempio, su richiesta di Venditti con l’allora pm Giulia Pezzino, che poi lasciò la magistratura. L’ormai noto appunto del padre dell’indagato recitava: “Venditti gip archivia X 20.30 euro“.
Su Venditti inoltre sarebbe emerso per voce del conduttore di “Dentro la Notizia”, Gianluigi Nuzzi, che durante la perquisizione a casa sua, sono stati sequestrati il telefono cellulare e il computer, ma l’ex procuratore si è rifiutato di fornire ai militari della Guardia di Finanza i codici per accedere ai dispositivi. Ora, quindi, la Procura di Brescia sarà costretta a fare istanza all’azienda produttrice per poter accedere ai device in questione. Una procedura che chiaramente allungherà i tempi delle indagini.
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