Francia, Macron sceglie Bayrou come primo ministro: Melenchon annuncia nuova sfiducia

La France Insoumise, partito de la gauche francese, ha annunciato l'intenzione di proporre una nuova mozione di sfiducia contro la nuova scelta di Emmanuel Macron; per il momento, invece, il Rassemblement National chiede più tempo, per valutare la figura del primo ministro Bayrou

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Il Presidente Emmanuel Macron ha nominato Francois Bayrou primo ministro e l’ha incaricato di formare un governo“, con queste poche parole l’Eliseo ha annunciato la fine dell’attesa per il nome del nuovo premier. Il titolare di Palazzo Matignon ha infatti preso la sua decisione, dopo 9 giorni dalla caduta del governo di Michel Barnier. Ora spetterà a Bayrou, esponente centrista e fondatore del partito moderato francese MoDem, risolvere la crisi politica ed economica in cui versa il Paese.

Macron ha mantenuto la sua promessa, ovvero l’annuncio del nuovo premier entro le 12 di oggi. Fino a poche ore fa le carte da scoprire erano ancora numerose e numerosi voci, compresa quella di Le Monde, avrebbero parlato di un incontro teso tra il presidente e Bayrou, che avrebbe potuto concludersi in un nulla di fatto.

Tra una Legge di bilancio non ancora conclusa, una situazione economica piuttosto complessa e i partiti di opposizione sul piede di guerra, Macron ha cercato di ristabilire l’ordine nel Paese. Alle 8:30 di questa mattina, il leader centrista Francois Bayrou è stato visto entrare nell’Eliseo, dopo che già ieri sera i due si erano incontrati. Secondo quanto si apprende, è previsto tra poco il passaggio dei poteri nel cortile di Palazzo Matignon.

Il Presidente della Francia Emmanuel Macron
Il Presidente della Francia Emmanuel Macron

Secondo Le Monde, però, nel corso dell’incontro, Macron avrebbe proposto al centrista il ruolo di ministro all’interno di un governo guidato da Roland Lescure. L’ipotesi, però, non sarebbe piaciuta a Bayrou che avrebbe quindi proposto a sua volta un nome, quello di Bernard Cazeneuve, entrambi nomi che Macron avrebbe preso in considerazione a seguito delle dimissioni di Barnier. Non è chiaro quindi se i due siano riusciti a trovare un accordo o se la situazione si sia svolta in modo totalmente diverso.

La reazione dei partiti francesi

L’annuncio dell’Eliseo ha ovviamente immediatamente raggiunto gli esponenti dei partiti politici francesi, che ora dovranno far sapere la loro opinione sulla scelta del Presidente. Il primo ad esprimersi è stato il partito di Jean Luc Melenchon, leader de La France Insoumise, che ha dichiarato di essere pronto per una nuova mozione di sfiducia.

Un’altra candidatura per la proroga di Emmanuel Macron. Due scelte chiare sono a disposizione del Paese: la continuità della politica di sventura con Francois Bayrou o la rottura“, si legge infatti in un post su X pubblicato da Mathilde Panot, esponente di Lfi, che poi conferma la scelta del suo partito di proporre la censura per il neoeletto Bayrou.

Elezioni in Francia, Bardella
Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National

Il Rassemblement National di Marine Le Pen ha invece deciso di prendersi del tempo, come confermato da Jordan Bardella: “Non ci sarà alcuna censura a priori“. Il presidente del partito ha però annunciato di voler far presente a Bayrou la sua situazione, in quanto questo non godrebbe di legittimità democratica né di una maggioranza all’interno del Parlamento francese.

Chi è il nuovo primo ministro Bayrou

Francois Bayrou nasce come insegnante e solo nel 1974 inizia la sua militanza politica divenendo consigliere generale dei Pirenei Atlantici, poi deputato dell’Udf (Unione per la democrazia francese) e poi presidente del consiglio generale dei Pirenei Atlantici. Il primo ruolo di spicco arriverà solo nel 1995, quando viene eletto ministro dell’Istruzione nazionale e ministro dell’Istruzione superiore, a soli 41 anni. In pochi anni, quindi, prende le redini dell’Udf e nel 1999 viene nominato deputato europeo.

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Francois Bayrou, primo ministro francese

Nel 2002 e nel 2007 si candida alle elezioni presidenziali e in queste ultime arriva terzo con il 18,5% dei voti, dietro i nomi di Nicolas Sarkozy e Segolene Royal. Sempre nel 2007, Bayrou fonda il partito Moderati e Democratici, conosciuto con la sigla MoDem, e nel 2012 si ricandida alle presidenziali. Dal 2014 è sindaco di Pau. Nel 2017 viene nominato ministro della Giustizia dal presidente Macron, ma pochi giorni dopo è costretto a consegnare le sue dimissioni a causa di una vicenda giudiziaria che lo avrebbe visto coinvolto per presunti incarichi di lavoro fittizi per gli eurodeputati del suo partito.

Francia, il rifiuto di Le Drian

Intanto, questa mattina, Jean-Yves Le Drian, uno dei nomi che negli scorsi giorni ha circolato per i corridoi dell’Eliseo, ha confermato di aver ricevuto da Macron l’incarico di primo ministro, ma di aver rifiutato. “Tra due anni e mezzo compirò 80 anni, non sarebbe serio“, ha infatti dichiarato l’ex ministro delle Forze Armate e degli Affari esteri.

Le Drian, incalzato sulle informazioni in suo possesso riguardanti il prossimo primo ministro, ha deciso di non esporsi, preferendo sottolineare che “il principale interessato sa di esserlo” e che la Francia, quando questo verrà annunciato, “non avrà sorprese“.

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