Questa sera, la Francia è in attesa dei risultati delle elezioni politiche, con una tensione palpabile in tutto il Paese. Il governo ha mobilitato 30.000 agenti per prevenire eventuali disordini. Gli ultimi sondaggi mostrano un calo per l’estrema destra: Ifop prevede tra 170 e 210 seggi, mentre Ipsos ne stima tra 175 e 205, ben al di sotto della maggioranza assoluta di 289 seggi. L’alleanza delle sinistre potrebbe ottenere tra 155 e 185 seggi secondo Ifop, e tra 145 e 175 secondo Ipsos.
Ensemble, il blocco centrista, è previsto tra 120 e 150 seggi per Ifop e tra 118 e 148 per Ipsos. I patti di desistenza tra centristi e sinistra sembrano aver arginato il Rassemblement National. Il partito di Marine Le Pen, che ha ribadito alla CNN la sua opposizione all’invio di armi e truppe francesi in Ucraina, ha subito diverse gaffe sui candidati, dimostrando di non essere “pronto” come dichiarava.
Leggi Anche
L’incognita dell’astensione potrebbe influenzare i risultati finali, con elettori che potrebbero non votare per fermare l’estrema destra. Anche la contro-mobilitazione dei sostenitori del Rassemblement National, temendo una “vittoria rubata”, resta incerta. “I flussi e i comportamenti elettorali non sono aritmetica,” avverte Frédéric Dabi, direttore dell’Ifop, invitando alla prudenza sui pronostici.
I primi exit poll alle 20 potrebbero preludere a scontri nelle strade francesi, nonostante il dispiegamento di forze annunciato dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin. A Parigi, negozi e bancomat sono stati blindati in previsione di possibili manifestazioni. Nella zona tra place de la République e Bastille, le misure di sicurezza sono state rafforzate per prevenire violenze.
Il timore è che, in serata, gruppi di black bloc possano unirsi a bande dalle banlieue, scatenando scontri con la polizia. La campagna elettorale, durata venti giorni per il primo turno e solo sette per il ballottaggio, è stata segnata da aggressioni e violenze, con 51 candidati o militanti attaccati. Darmanin ha sottolineato che la minaccia terroristica rimane “estrema” in tutto il Paese, anche in vista delle Olimpiadi.
La chiusura della campagna è stata caratterizzata da una polemica tra il premier Gabriel Attal e il Journal du Dimanche, che ha insinuato una sospensione della controversa legge sull’immigrazione per favorire un dialogo tra macronisti e sinistra. “Fake news”, ha tuonato Attal, criticando i “metodi trumpiani” del giornale.
Secondo uno studio della fondazione Jean Jaurès, paura e tristezza dominano questa campagna elettorale. Quasi metà dei francesi si sente “più angosciato” e “meno felice” rispetto a un mese fa, quando Macron ha annunciato lo scioglimento dell’Assemblée Nationale. Al contrario, il 52% degli elettori del Rassemblement National è animato dalla speranza.
Queste elezioni vedono una partecipazione politica in crescita, con un’affluenza record al primo turno che dovrebbe ripetersi oggi, e un aumento di audience per i dibattiti tv e gli articoli di stampa. Dalle urne emergerà un Paese ancora più diviso, e anche se il “fronte repubblicano” riuscirà a fermare l’estrema destra, immaginare un governo di coalizione resta difficile, con ogni partito già pronto a rivendicare la propria leadership e programma.
© Riproduzione riservata