Un branco di 10 persone di origini nordafricane ha irrotto nella festa di paese di Crepol, a sud di Lione in Francia, provocando diversi feriti e la morte di Thomas, un ragazzo di soli 16 anni. Una vera e propria spedizione armata con l’obiettivo di “uccidere i bianchi” presenti alla festa.
Il bilancio è di circa 18 feriti, di cui due in ancora in prognosi riservata. Un episodio di violenza senza precedenti che in Francia accende il timore di nuovi casi violenti definiti di “razzismo al contrario“. Una caccia all’uomo bianco che secondo gli inquirenti è nata da un regolamento di conti tra bande e che però ha portato alla morte di un adolescente innocente che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il racconto dell’agguato a Crepol
Durante una festa da ballo nel piccolo paese di Crépol si è scatenato l’inferno. Un agguato improvviso di dieci uomini armati di coltelli e mannaie ha dato vita ad uno scenario da horror, con feriti sanguinanti ovunque e uomini animati da una follia omicida. “Andiamo ad accoltellare i bianchi” gridavano gli assalitori mentre facevano irruzione nel locale, sbaragliando i buttafuori, che hanno cercato invano di fermarli. Ad uno di questi sono state mutilate le dita di una mano mentre gli altri hanno riportato ferite da accoltellamento.
Il bilancio finale è di quasi venti feriti e un morto, il giovane Thomas, che ha pagato con la vita la furia di questo branco di assassini. In totale i partecipanti all’evento erano 450 e l’agguato è avvenuto intorno alle 2:10 del mattino, della notte tra sabato e domenica scorsi, verso la fine dell’evento, proprio quando gli invitato stavano iniziando ad andare via.
Le testimonianze dei presenti
Un testimone ha parlato di “un bagno di sangue” causato dalla follia degli aggressori che inizialmente si sono scontrati con un gruppo di persone che ha tentato di fermarli. Poi il panico più totale, tra urla, gente in fuga e feriti ovunque. “Un’aggressione improvvisa e gratuita” che ha lasciato scioccati i presenti e che non ha dato via di scampo al povero Thomas, colpito da una coltellata mortale.
Secondo gli inquirenti i giovani nordafricani erano giunti da Romans-sur-Isère, un quartiere malfamato vicino alla città di Crepòl, proprio con l’intenzione di uccidere o perlomeno ferire quanti più partecipanti possibili alla festa. A causa della loro repentina fuga gli agenti non sono riusciti ad arrestarli.
Le parole degli esponenti politici
Marion Marechal, esponente del partito di estrema destra Reconquete, ha parlato di “razzismo anti bianchi“, attirando l’attenzione sulle frasi urlate dagli assalitori durante l’agguato. Parole che probabilmente volevano sottintendere alla possibilità di un attentato, che quindi avrebbe avuto un movente puramente etnico.
Più moderato Gerald Darmanin, Ministro dell’Interno, che ha descritto il brutale attacco come “il fallimento generale della nostra società“. Anche Martine Lagut, sindaca di Crepòl, ha deciso di commentare la tragedia che ha avuto luogo proprio nel paese di cui è prima cittadina ed ha descritto il branco come “una banda venuta per uccidere, che non voleva divertirsi ma fare del male“.