L’ingresso di Helsinki nell’Alleanza riaccende le minacce della Russia. E Crosetto riflette: “L’ingresso arriva in un momento in cui una parte del mondo si è sentita più insicura. E questo deve farci riflettere”
“Oggi è una giornata storica, perché tra poche ore accoglieremo la Finlandia come trentunesimo membro della nostra Alleanza. Questo renderà la Finlandia più sicura e la Nato più forte”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla Ministeriale Esteri al quartier generale dell’Alleanza atlantica a Bruxelles, martedì mattina.
Di sicuro siamo di fronte a una giornata storica, e di certo la Finlandia è un validissimo Paese che la Nato può annoverare ora tra i suoi iscritti. L’unico dubbio (ma ce ne sono tanti sulla guerra) è il seguente: siamo sicuri che sia stata una scelta giusta da attuare in questo momento? Siamo sicuri che sia la scelta giusta per raggiungere la pace? Stiamo ancora cercando di raggiungerla, giusto?
La Finlandia non più neutrale
La Finlandia, anche se da sempre ha utilizzato la neutralità internazionale come strumento utile alla conservazione della propria sovranità e integrità territoriale, sentendosi minacciata, è entrata a far parte della Nato. Legittimo che non si sia più sentita sicura, visto che ha come vicino di casa Vladimir Putin, ed è anche giusto che abbiamo preso una posizione dal punto di vista politico, come già altri paesi hanno fatto, rispetto al conflitto. Ma la questione non è quanto “la Finlandia sia strategica e importante per la sicurezza della regione baltica”, o che ora sarà garantita a Helsinki “una garanzia di sicurezza di ferro”, come ha spiegato Stoltenberg, bensì cosa accadrà ora che Putin si sentirà ancora più sfidato dall’Occidente.
Le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov
La risposta da parte della Russia non si è fatta attendere, visto che, qualche mese fa aveva già espresso delle preoccupazioni sull’entrata della Finlandia nella Nato.
“L’ingresso della Finlandia rappresenta una nuova escalation, ponendo una minaccia alla sicurezza della Russia”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Mosca seguirà con attenzione i movimenti di armi e infrastrutture militari sul territorio finlandese e annuncerà la sua risposta “a tempo debito”, ha aggiunto il portavoce, citato dall’agenzia Tass.
L’Ucraina continua a chiedere armi e munizioni e di entrare nella Nato
Intanto dall’Ucraina continuano le richieste di armi e munizioni. “Ti ringrazio per aver convocato la commissione Nato-Ucraina, che ha un valore non solo simbolico ma anche pratico: sono qui per chiedere la velocizzazione nelle consegne di quanto già stabilito, dalle munizioni ai veicoli di fanteria blindati, tutto quello che serve per la controffensiva”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba rivolgendosi al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Bruxelles. “Ma sono qui anche per discutere i piani strategici del futuro, uno su tutti il futuro ingresso dell’Ucraina nella Nato”, ha aggiunto.
Crosetto: “Speriamo di intraprendere una strada per la pace”
Mentre l’Ucraina, l’Europa, la Nato continuano a discutere su armi, missili, proiettili e quant’altro, la guerra sta andando avanti e non sembra avvicinarsi ancora nessuna soluzione per la pace.
“Oggi è un giorno molto importante, che la famiglia della Nato si allarga è un segnale però di insicurezza. La Finlandia è sempre voluta rimanere neutrale, il fatto che abbia preso questa decisione dipende dal fatto che una parte del mondo si è sentita più insicura quindi non è una notizia particolarmente positiva” ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Ma io sono fiducioso del fatto che nei prossimi giorni si possa provare a ricomporre una situazione folle che si è creata in Europa e in qualche modo si possa intraprendere una strada verso la pace”. E anche noi ministro vorremmo sentir parlare non più di armi e alleanze ma al più presto di trattative per la pace.