Squarciato questa mattina da un’esplosione durante alcuni lavori di manutenzione: una terribile vicenda che sconvolge anche gli equilibri europei
Una grande esplosione ha risvegliato questa mattina la città di Urengoy: il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod è stato squarciato durante dei lavori di manutenzione. Lungo 4.500 chilometri, trasportava il gas dal giacimento di Urengoy, nella Siberia nord-occidentale, fino all’Ucraina e poi in Europa.
Conseguenze per l’Europa
Il gasdotto era attivo dal 1984 ed era riconosciuto come il principale canale percorso dal gas russo per raggiungere l’Europa, tra cui anche l’Italia attraverso Treviso da quando i rubinetti del Nord Stream sono stati chiusi ad agosto. Gazprom aveva previsto di pompare circa 43 milioni di metri cubi di gas verso l’Europa attraverso l’Ucraina nelle prossime 24 ore, in continuità con il volume degli scorsi giorni.
La sua costituzione
Nella Slovacchia, il gasdotto di divide in due: un ramo verso la Repubblica Ceca mentre il secondo si dirige verso l’Austria dove il gas viene smistato verso Italia, Ungheria, Slovenia e Croazia. Con un diametro di 1,42 metri, dal 1999 la sua capacità annua è stata di 27,9 miliardi di metri cubi di gas naturale. L’infrastruttura ha 42 stazioni di compressione, di cui 9 in Ucraina per un territorio di 1.160 chilometri.
Questo non è stato il primo incidente che ha interessato il gasdotto, l’ultimo risale al 2014. Si attendono quindi notizie per il contenimento dei danni.