Elezioni Spagna: Popolari primo partito, Sanchez tiene e Vox cade

Il trionfo delle destre previsto dai sondaggi non si è concretizzato. I Popolari crescono e diventano il primo partito. I socialisti del primo ministro Sanchez, tengono. I nazionalisti di Vox cadono

Martina Onorati
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Il trionfo delle destre previsto dai sondaggisti non si è concretizzato. I Popolari diventano il primo partito, ma non hanno i numeri per governare. I socialisti del primo ministro Sanchez vanno oltre le aspettative dopo la brutta caduta delle elezioni locali. Male Vox che dimezza i suoi voti.

I sondaggisti avevano previsto una schiacciante vittoria delle destre. Una vittoria così importante che avrebbe inciso fortemente sulle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo del 2024 e che avrebbe assicurato alla Moncloa, la palazzo Chigi di Madrid, una navigazione tranquilla. Il piano del capo dei Popolari Alberto Nuñez Feijòò era quello di prendere la maggioranza dei seggi e governare da solo il Paese, potendo anche contare su un Sanchez fortemente azzoppato. Ma le previsioni sul futuro non sempre si rilevano esatte e la campagna elettorale di scontro dei Popolari con la destra di Vox, che esce fortemente ridimensionata da questa tornata elettorale, alla fine non si è rilevata così azzeccata.

Resta che il leader di Vox Santiago Abascal deve rinunciare per il momento al sogno di entrare a far parte del Governo ed augurarsi che i suoi pezzi forti – antifemminismo, xenofobia e negazionismo sulle responsabilità dell’uomo per i cambiamenti del clima – tornino vivi nei cuori dei cittadini spagnoli per le elezioni europee del 2024.

Elezioni Spagna lasciano sul campo frammentazione politica

Il voto spagnolo lascia sul campo due eventi che testimoniano della frammentazione politica: il primo evento è che a distanza di due mesi non si è ripetuta l’onda azzurra delle elezioni locali, risultato che aveva indotto Sànchez ad indire le elezioni anticipate; il secondo, invece, è il non previsto risultato di Sànchez e del suo PSOE che ottiene un risultato migliore rispetto a quello ottenuto nelle precedenti elezioni del 2019. Il Partito Popolare ottiene il 33% dei voti (136 seggi con un più 47 scranni), mentre il Partito Socialista il 31,7% dei voti (122 seggi con un più 2 scranni).

Elezioni Spagna: i risultati

Alla fine dei giochi questi i risultati: Sànchez, contro ogni possibile previsione è riuscito nel suo intento di fermare, almeno momentaneamente, l’avanzata delle destre. Mentre Alberto Nuñez Feijòò deve mettere a punto meglio macchina e posizioni per la prevedibile nuova competizione elettorale che tornerà a svolgersi presumibilmente entro questo 2023.

Gli ultimi giorni di campagna elettorale si ricordano anche per il confronto/scontro, su tutti i media, tra Vox di Santiago Abascal e Sumar della vicepremier Yolanda Diaz. La destra muscolare e maschilista di Abascal contro il femminismo della comunista Diaz. L’apertura delle urne ci ha consegnato Vox al 12,4% (33 seggi con un meno 19 scranni) e Sumar al 12,3% con 31 seggi (alle elezioni del 2019 non era presente.

Elezioni Spagna: nessuna maggioranza

Ad oggi si possono solo immaginare le più disparate forme di governo, ma la cosa certa è che la Spagna si è risvegliata dal voto senza una maggioranza di governo definita. Tenendo conto che per governare servono 176 seggi, situazione è questa: a destra, Popolari e Vox sommano 169 seggi ai quali non c’è molto altro da aggiungere; tutta la sinistra, ammesso che sia possibile, può contare su 172 seggi.

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