Egeo, nuove scosse a Santorini: il governo dichiara lo stato di emergenza

Lo stato di emergenza sarà in vigore fino al 3 marzo; gli esodati sono ormai 11mila e le scuole continuano a rimanere chiuse a causa dei possibili pericoli. Gli esperti hanno assicurato che le scosse non sono legate all'attività vulcanica

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L’isola di Santorini, nel Mar Egeo, è ormai in balìa di uno sciame sismico senza precedenti. Lo scorso sabato 1 febbraio ha avuto inizio un incubo che ha dimezzato la popolazione della paradisiaca isola e che inizia a provocare qualche piccolo danno, ma pur sempre preoccupante. Sono circa 11mila i residenti che hanno deciso di fuggire, attraverso i traghetti o i voli aerei, pur di allontanarsi da un’isola che rischiava di trasformarsi in una trappola mortale.

Il governo greco ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza, che resterà in vigore almeno fino al 3 marzo. La decisione è stata presa alla luce dello sciame sismico che non accenna a fermarsi e soprattutto a causa di una scossa di magnitudo 5.2, che si è verificata lo scorso mercoledì. Per il momento non vi sono danni a edifici o persone sull’isola, ma da un paio di giorni hanno iniziato a verificarsi alcune piccole frane.

Ieri, nel corso di un breve lasso di tempo, si sono verificate 7 scosse di terremoto, tutte con magnitudo superiore a 4. Nella notte i fenomeni sismici sono proseguiti, con scosse che hanno superato i 4 punti di magnitudo. Gli esperti continuano a sostenere di non poter stimare quanto dureranno ancora questi fenomeni.

La rassicurazione più importante ha riguardato le condizioni del vulcano di Santorini. Sembrerebbe, infatti, che i terremoti non siano legati all’attività vulcanica per cui non dovrebbe presentarsi il rischio di una eruzione. Nelle vicinanze dell’isola è infatti presente un vulcano sottomarino, che è dormiente dal 1950.

Perché così tanti terremoti a Santorini

Lo sciame sismico che ormai quasi da una settimana colpisce ininterrottamente l’isola di Santorini è dovuto sia alla posizione geografica dell’isola, sia alla presenza di un vulcano sul territorio. Santorini è solitamente soggetta a terremoti, trovandosi lungo l’arco vulcanico ellenico, ma mai così frequenti e soprattutto così potenti.

Sembrerebbe che la causa di questo fenomeno sia da ricercare nel fatto che l’isola è situata al confine delle enormi placche tettoniche africana ed euroasiatica. Il direttore generale della ricerca presso l’Istituto di geodinamica di Atene, Thanasis Ganas, ha spiegato che questo sciame sismico potrebbe essere stato causato dallo spostamento del magma del vulcano di Santorini in direzione Nord-Est.

I terremoti degli scorsi giorni

Nel frattempo lo sciame sismico non accenna a diminuire. Nella mattina di martedì sono stati registrati quattro terremoti di magnitudo pari o superiore a quattro. La scossa più forte, di magnitudo 4,8, si è verificata alle 8.09, ora locale, con epicentro a 19 km al largo dell’isola di Amorgos. Intorno alle 2:45 della notte, invece, è stata registrata una scossa di magnitudo 4.9 nel Mar Egeo, a circa 31 chilometri da Santorini, seguita da un altro terremoto di 4.7 e da scosse di minore intensità.

Gli esperti hanno quindi già avvisato la popolazione, sostenendo che lo sciame sismico potrebbe durare ancora per settimane. “Lo scenario di terremoti di magnitudo 6 e superiore resta improbabile“, ha tentato di rassicurare il presidente dell’Organizzazione per  la pianificazione e la protezione dai terremoti, Efthymios Lekkas, sottolineando come la popolazione debba tentare di non farsi prendere dal panico.

I terremoti dei giorni scorsi

Già lunedì, poi, sarebbero state registrate ben 6 scosse di magnitudo comprese tra 4,2 e 4,8 culminando con un terremoto di 5,1. Questi sarebbero solo gli ultimi dei 500 e più movimenti tellurici registrati dallo scorso 29 gennaio e che ovviamente stanno facendo salire il livello di allarme. Le autorità competenti hanno, dunque, deciso di chiudere le scuole in Grecia, sull’isola di Santorini e hanno chiesto alla popolazione di 15.500 residenti di evitare i raduni in spazi stretti evitando ovviamente gli edifici pericolanti.

Il ministro della Protezione Civile, Vasilis Kikilas, ha fatto sapere che data la bassa stagione non ci sarebbe un grande afflusso di turisti tale da giustificare provvedimenti speciali o disporre addirittura una evacuazione. Al contempo, la protezione civile turca Afad avrebbe, invece, avviato una condizione di allerta che riguarda 3 diverse province del Paese, tra queste la popolosa area di Smirne, già colpita da un sisma di magnitudo 6,7 nel 2020.

Egeo, il rischio tsunami

Ciò che desta maggiore preoccupazione è la possibilità che si verifichino eventuali tsunami, nella zona dell’Egeo, causati dai profondi movimenti delle placche terrestri. Stando a quanto riportato dagli esperti, infatti, nel peggiore degli scenari possibili si prevedrebbero onde dall’altezza sconvolgente di 7 metri. “Scosse superiori al grado 6 – spiega il centro di geofisica turco di Kandilli – possono sviluppare uno tsunami che colpisce le nostre coste, tra 4,5 e 5 le onde si alzano e la navigazione potrebbe presentare notevoli rischi“. Mentre, nel caso in cui, le scosse superino il grado 7, l’allarme inizierebbe a riguardare non solo lo tsunami, ma anche possibili conseguenze a terra.

L’area da cui, secondo l’osservatorio turco di Kandilli, proverrebbero i movimenti tettonici, è stata individuata a 25 chilometri di distanza dall’isola di Santorini. La stessa zona, tra l’altro, che è stata il centro di un fenomeno simile verificatosi nel 2021, cui però non seguirono attività vulcaniche.

Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, è immediatamente intervenuto commentando la situazione e invitando i residenti dell’isola a “mantenere la calma” nonostante l’intensa attività sismica che in questi due giorni ha colpito il territorio egeo. Un supporto emotivo che è giunto dal capo del governo da Bruxelles dove sta partecipando a un vertice europeo che ha incoraggiato a dover “gestire un fenomeno geologico molto intenso” senza agitazioni.

Ci sono poi le testimonianze di chi vive a Santorini e che descrive la situazione da vicino, come ad esempio il tour operator italiano Gianluca Chimenti, che da 17 anni risiede e lavora sull’Isola. “Tutto è iniziato dieci giorni fa, – racconta l’operatore turistico a LaPress – lo sciame sismico lo sentiamo, ma non ci sono danni o pericoli. Hotel, case e strade non sono stati danneggiati. Le scuole sono state chiuse per precauzione, ma la situazione è tranquilla e non c’è assolutamente panico“.

Tra l’altro, spiega Chimenti, l’isola è un complesso vulcanico con una caldera attiva ma lo sciame sismico ha origine tettonica e non ha nulla a che fare con il vulcano. Al momento, stando a quanto dichiarato dal tour operator a Santorini sarebbero presenti i più autorevoli esperti greci a monitorare la situazione, anche perché “dopo il terremoto del 1956 giustamente si prendono delle precauzione“.

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