L’ex presidente rilancia e attacca tutti dopo l’udienza di New York: “L’unico crimine che ho commesso è stato difendere l’America”
Attacchi personali ai procuratori, a Biden, e una controffensiva narrativa come ormai sua consuetudine. Donald Trump non solo nega le accuse ma rilancia, alla sua maniera, ribaltando il tavolo.
Gli insulti e la controffensiva
Il tutto dopo l’udienza in tribunale a New York, in cui sono stati mossi all’ex presidente 34 capi di accusa. “Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America”, ha detto Trump. Dopo aver ribadito che tutte le indagini a suo carico sono “persecuzioni politiche”, il tycoon ha ricoperto d’insulti uno per uno i procuratori coinvolti: da Bragg, “pagato da George Soros”, a Letitia James a Jack Smith, impegnato nell’inchiesta sulle carte top secret portate dalla Casa Bianca a Mar-a-Lago, che ha definito un “pazzo”. Tutti, secondo l’ex presidente, sono strumenti della “sinistra radicale” che hanno l’obiettivo di “fermarlo a ogni costo”. Anche l’indagine della procura di Atlanta, in Georgia, e’ “un caso falso per interferire nelle elezioni del 2024 e dovrebbe essere archiviata subito” per Trump che ha definito “perfetta” la telefonata in cui fece pressioni per ribaltare il voto del 2020 in quello stato. Poi su Biden: “Vuole la terza guerra mondiale – ha spiegato Trump – quando era senatore ne ha combinate di tutti i colori ma nessuno lo ha arrestato”.