Il ministro degli Esteri è arrivato questa mattina e vedrà anche il suo omologo ucraino Kuleba. Nei programmi la visita a Irpin
Ieri la festa dell’indipendenza ucraina a sei mesi dall’invasione russa. La situazione attuale non sembra promettere una durata breve del conflitto, anzi, tutto il contrario. Se Mosca da una parte afferma di non essere intenzionata a fare un solo passo indietro, Kiev continua ad opporre resistenza con tutta la sua forza per cercare di difendere fino all’ultimo i propri confini.
Questa mattina, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio è giunto nella capitale ucraina per vedere il presidente Zelensky e il suo omologo Dmytro Kuleba. «Abbiamo scelto di stare dalla parte del popolo ucraino. Nel difendere l’Europa non possiamo che incoraggiarli a continuare e rivolgiamo le condoglianze al governo e al popolo per l’ennesimo attacco di civili alla stazione di Dnipro, con 25 morti tra cui un bambino», ha affermato il ministro citato da RaiNews. Proprio ieri, durante la ricorrenza dell’indipendenza ucraina, le forze di Mosca hanno bombardato la stazione ferroviaria di Chaplyne nella regione di Dnipropetrovsk, con un bilancio che al momento conta 25 morti e 50 feriti.
Nella sua visita a Irpin:« Continueremo a dare la massima vicinanza al popolo ucraino»
«Qui ad Irpin c’è una città distrutta, rasa al suolo, e in Italia c’è ancora chi nega i fatti che sono avvenuti ad opera delle truppe russe, ad opera di Putin», afferma Di Maio durante la sua visita nella città fantasma.
L’Italia ha scelto da subito da che parte stare, ovviamente è al fianco dell’Ucraina e dell’Europa, spiega il ministro: «Noi non potevamo che aiutare e sostenere questo popolo, che fornirgli tutto l’aiuto possibile per difendersi dall’invasore. Gli ucraini non stanno difendendo solo sé stessi ma stanno difendendo la liberà di tutta l’Europa e noi dobbiamo scegliere da che parte stare – continua – come governo italiano, abbiamo scelto di stare dalla parte del popolo ucraino».
«Da parte nostra – spiega – continueremo a dare la massima vicinanza al popolo e al governo ucraino. Lo faremo con le visite ma lo dobbiamo fare anche con i fatti: siamo stati uno dei Paesi che ha dato più aiuti alla resistenza ucraina, abbiamo dato un aiuto finanziario e umanitario importante e dobbiamo fare ancora di più».
Alla fatidica domanda se con il prossimo governo potrà cambiare l’atteggiamento dell’Italia nei confronti di Kiev, il ministro risponde: «Dobbiamo augurarci che non cambi niente, che si continui a sostenere con tutte le forze possibili questo Paese perché l’Ucraina è la frontiera dell’Europa».