Da Miami arrivano i risultati definiti: vittoria per il repubblicano. Ma è guerra interna con Trump: “Potrei dirvi delle cose su di lui che non sono piacevoli”
Con 19 punti rispetto al democratico Crist, Ron De Santis è il governatore dello stato della Florida. La riconferma del repubblicano dà fuoco agli scontri con l’ex presidente Donald Trump. La corsa alla Casa Bianca per il 2024 comincia così, in un clima di tensioni e conflitti all’interno dello stesso partito.
De Santis: chi è il governatore della Florida
Definito dal National Review come “il prossimo Trump”, De Santis è riconosciuto come il nuovo volto del Grand Old Party. Italo-americano, laureato a Yale e Harvard, è passato da posizioni moderate ad essere un conservatore estremista, appoggiando leggi contro l’aborto e promotore della “Don’t Say Gay” con cui viene sancito il divieto di affrontare il tema sull’identità sessuale nelle scuole pubbliche.
In pochi anni è riuscito a farsi strada all’interno del partito repubblicano diventando il possibile sfidante di Trump alle primarie del 2024. “Sarà divertente vederli scontrarsi”, così ha risposto Biden in occasione del suo discorso post elezioni.
La rabbia di Trump e l’effetto “Déjà vu”
Nel suo discorso fatto in seguito delle elezioni di Midterm, Trump ha minacciato il governatore della Florida: “Potrei dirvi delle cose su di lui che non sono piacevoli”, cominciando una vera e propria battaglia sul campo delle presidenziali. Tale gesto è una reazione a quanto si scorge dalle urne: la sua leadership e popolarità sono state messe alla prova non ottenendo la maggioranza nel paese.
Trump sta pagando il suo essere protagonista della scena politica da troppi anni. Secondo gli esperti si parla di un vero e proprio effetto “Déjà vu” che riflette una certa stanchezza da parte dell’elettorato americano sulla figura trumpiana. Nonostante questa sconfitta, l’ex presidente ha un certo peso all’interno del partito, mantenendo comunque una posizione di “uomo forte”. Una grande attenzione però, deve essere riversata su tutto ciò che Trump rappresenta, tra bullismo e provocazione portata al limite del possibile. Tratti che ormai destano uno sguardo altrove degli americani stessi.