Nuovo blocco sul fronte dazi. Le speranze degli ultimi giorni su un possibile accordo tra Unione europea e Stati Uniti sono naufragati insieme alla comunicazione della Casa Bianca he ha annunciato l’intenzione di colpire il settore agricolo europeo con dazi al 17%. Un numero ben diverso da quel 10% su cui sembrava le due parti avessero raggiunto un accordo e che ora minaccia nuovamente il comparto produttivo europeo.
L’avvertimento, come riferito dal Financial Times è stato annunciato giovedì al commissario per il commercio Ue, Maros Sefcovic, e oggi è stato trasmesso agli ambasciatori dei 27 Stati membri. Si tratta di una richiesta dell’ultima ora che arriva infatti a cinque giorni dall’ultimatum dell’accordo, dopo il quale scatteranno dazi automatici al 20%. Sembrerebbe che Donald Trump stia spingendo per costringere Bruxelles a concedere alle aziende americane esenzioni dalle reduce e a ridurre il suo surplus commerciale con gli Usa.
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Due punti su cui l’Ue non si è ancora espressa e che potrebbero effettivamente creare non pochi problemi alla trattativa. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite al forum in Masseria, non ha commentato la nuova evoluzione degli eventi, ricordando che la prerogativa sulle trattative spetta solamente all’Ue. “Da parte italiana abbiamo lavorato per fare in modo che il rapporto fosse certamente franco ma costante, teso a cercare di risolvere insieme i problemi“, ha poi ricordato il premier, dicendosi soddisfatta di essere riusciti a costruire un dialogo che prima sembrava interrotto e che ora è invece “continuativo“.
Dazi, l’Ue si prepara alla possibilità di un mancato raggiungimento dell’accordo
Ormai da tre giorni, quindi, la delegazione europea si trova a Washington senza aver procurato evidenti risultati. “Siamo esattamente dove eravamo la settimana scorsa. Non c’è mai stato un senso di ottimismo“, ha dichiarato una fonte vicina al dossier, sostenendo che le trattive sono al momento molto complesse. “Non c’è un accordo chiaro, tutte le opzioni rimangono sul tavolo“, ha poi aggiunto una seconda fonte, rincarando la dose di incertezza sulla questione.
L’obiettivo rimane comunque di arrivare a un accordo di principio entro il 9 luglio per evitare che tornino i dazi al 20%, ma questo sembrerebbe sempre più impossibile da raggiungere ogni giorno che passa. I colloqui proseguiranno anche nel weekend, con l’obiettivo di cercare di raggiungere un’intesa che sia il più equa possibile per entrambe le parti.
Al momento sembrerebbe che gli scenari che si palesano di fronte all’Ue siano tre. Innanzitutto, la possibilità di una sospensione dei dazi reciproci, che sia poi seguita da ulteriori negoziati per le riduzioni delle altre tariffe. In secondo luogo, un ripristino dei dazi sospesi, ovvero quelli del 20% per l’Ue rimandando quindi i negoziati attuali. Infine, dazi fino a nuovo avviso senza negoziati.
In ogni caso, viene riconosciuto da un fonte diplomatica, l’Ue si troverà sempre a firmare un accordo per se stessa svantaggioso. Per ora non è chiaro quale dei tre scenari sarà deciso, ma sembra che la comunità europea dovrà ingegnarsi nel prossimo futuro per comprendere in che modo porre rimedio a questo squilibrio.
Il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, ha già annunciato che l’Ue sta iniziando a prepararsi alla possibilità di un mancato accordo. L’Ue si è sempre mantenuta aperta e negoziati diplomatici, ma di fronte alla chiusura statunitense dovrà mettere anche lei mano alla lista dei contro dazi. Di tratta di 93 milioni di aumenti sulle merci che gli Stati Uniti importano nell’Unione europea che potrebbero effettivamente dare inizio ad una vera e propria guerra commerciale tra le due potenze.
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