Dazi, Trump dopo Londra punta ad accordo con Berlino, Merz frena: “Tratti con intera Ue”

Saranno eliminati i dazi del 25% su acciaio e alluminio britannici e sarà ridotta dal 27,5% al 10% l'aliquota sulla maggior parte delle esportazioni di automobili

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A poco meno di 24 ore di distanza dall’annuncio di un accordo sui dazi tra Usa e Regno Unito, sembra che Donald Trump sia pronto a procedere con nuovi negoziati con altri Paesi europei. La prima della lista sembrerebbe essere la Germania di Friedrich Merz, eletto solo lo scorso martedì. Proprio nel corso della prima telefonata tra il leader Usa e il cancelliere tedesco, si ipotizza che sia stata avanzata la possibilità di un accordo individuale.

Una scelta che Merz ha pubblicamente annunciato di aver declinato, allineandosi alle prescrizione della Commissione europea, che ha più volte ricordato come la competenza esclusiva sulle trattative spetti solamente ai vertici europei. “Gli ho detto che non è possibile fare accordi separati con i singoli Paesi Ue“, ha spiegato Merz ai cronisti, aggiungendo che dal suo punto di vista Trump potrebbe aver accettato la questione e sarebbe quindi pronto a procedere.

Già ieri, nel corso della conferenza stampa con cui ha annunciato l’accordo con la Gran Bretagna, il Tycoon aveva sostenuto di voler procedere con un accordo similare con l’Unione europea. “Faremo un accordo con l’Europa“, sono state le sue esatte parole, che hanno permesso alla Commissione di tirare un sospiro di sollievo. Proprio ieri, infatti, l’Ue ha annunciato un ricorso al Wto per i dazi, oltre ad una lista di prodotti alimentari e non solo che potrebbero essere colpiti da dazi reciproci, nel caso in cui i negoziati si rivelassero fallimentari.

Al momento, però, non vi sarebbero certezze su quali saranno i prossimi passi delle due potenze. Merz si è dunque sfilato dalla possibilità di una trattativa diretta con il Tycoon, rimettendo la decisione alla Commissione europea. Il cancelliere ha poi sottolineato di ritenere che in ogni caso la guerra commerciale si rivelerà poco redditizia per tutte le parti in gioco. “La mia impressione è che negli Stati Uniti stia iniziando la discussione sugli svantaggi dei dazi per l’economia statunitense“, ha infatti spiegato.

Inoltre, secondo Merz, è arrivato il momento di smettere di prendere in considerazione solo il dossier dazi quando si tratta con gli Stati Uniti. Altrettanto fondamentali sono i temi degli standard tecnologici e di riconoscimento reciproco, al fine di costruire rapporti sempre più forti tra le due potenze. La Germania sta vivendo uno dei momenti più bui della sua storia economica, a causa della recessione che da due anni stritola le sue industrie, le sue aziende e affossa il Pil del Paese.

I dazi, di conseguenza, potrebbero trasformarsi nel colpo di grazia per le finanze del Paese. Merz e Trump avrebbero quindi dato inizio ad una collaborazione con il piede giusto, dicendosi convinti della possibilità di procedere con un accordo che sia conveniente sia per gli Stati Uniti che per l’Europa.

L’accordo tra Trump e Starmer

Donald Trump ha dato inizio alla giornata di ieri, annunciando che nel pomeriggio avrebbe reso noti i dettagli di un accordo sui dazi con un Paese non definito. Sia il New York Times che Politico hanno sostenuto che si trattasse del Regno Unito e dopo poche ore è giunta la conferma del team di Keir Starmer, primo ministro britannico. Trump ha quindi rispettato la sua promessa, collegandosi con il mondo dallo Studio Ovale della Casa Bianca, da cui ha spiegato che saranno eliminati i dazi del 25% su acciaio e alluminio britannici e sarà ridotta dal 27,5% al 10% l’aliquota sulla maggior parte delle esportazioni di automobili.

Invece, per la generalità dei prodotti britannici rimarrà in vigore il dazio minino del 10% fissato dall’amministrazione Trump come soglia globale di base. In cambio, il governo di Londra ha annunciato che eliminerà la tariffa sull’etanolo per gli Usa e aprirà il suo mercato ai prodotti agricoli e alla carne americani. La Gran Bretagna ha poi annunciato di voler investire 10 miliardi di dollari in nuovi ordini da Boeing.

Salverà migliaia di posti di lavoro nel Regno Unito“, ha dichiarato Keir Starmer da Londra, definendo l’accordo con gli Usa “storico“. Nelle prossime settimane saranno poi annunciati i dettagli dell’intesa, mentre gli Stati Uniti continueranno a lavorare ad un possibile negoziato con la Cina.

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