Il direttore del Centro studi internazionali alla Scuola superiore russa: «Al momento l’accordo diplomatico è lontano»
«Il rischio è che la guerra continui a lungo. Anche perché le condizioni diplomatiche al momento sembrano distanti». Lo spiega in un’intervista al Corriere della Sera, Dmitrij Suslov, direttore del Centro studi europei e internazionali alla Scuola superiore di Economia di Mosca.
Il comunicato del G7
«Rispetto all’ultimo comunicato del G7, si dice chiaramente che l’Europa rifiuterà qualsiasi modifica dei confini. Ma è ovvio che la Russia chiederà come minimo il riconoscimento della Crimea in quanto parte della Federazione russa e del Donbass in quanto non parte dell’Ucraina. Molto probabilmente solleverà anche il problema di Kherson e altre zone controllate dalle truppe russe. Se la posizione occidentale è questa non ci può essere accordo. Ciò significa che la guerra continuerà e che la Russia probabilmente lancerà un attacco contro Odessa per tagliare l’Ucraina dal Mar Nero».
Il Donbass e l’esercito russo
«La Russia è ancora concentrata soprattutto sul Donbass. Il ritmo dell’avanzata non è così rapido come il Cremlino vorrebbe. Ci sono complicazioni che hanno molteplici motivi. In primo luogo, la leadership politica russa esita ad aumentare il livello delle truppe impegnate nella guerra, che pure molti esperti consigliano. Il governo è impegnato a continuare la lotta con un numero limitato di forze. Per quanto ne so, la ragione dietro questa scelta è che si vuole preservare una percezione di vita normale in Russia. Vogliono che il popolo pensi che c’è una operazione speciale in corso da qualche parte, che però non ha alcun impatto sul quotidiano».