Nella Croazia centrale, a Daruvar, una cittadina termale di circa 8500 persone nella regione della Slavonia, questa mattina un uomo è entrato in una casa di riposo per anziani e infermi e improvvisamente ha messo in atto una sparatoria. Sono morte circa 6 persone, mentre altre 8 sarebbero ferite. Dopodiché è riuscito in un primo momento a dileguarsi, ma è stato subito catturato dalla polizia in un bar poco lontano. Tra le vittime ci sarebbe anche la mamma dello stesso aggressore. Lo riporta Moj Portal.
Croazia, l’uomo sarebbe un reduce di guerra
I morti inizialmente erano 5 secondo i media locali, mentre un’ultima persona è deceduta successivamente in ospedale. Altri sono rimasti feriti. Il sospettato è fuggito dal luogo della sparatoria, ma la polizia lo ha catturato poco dopo in un bar vicino la casa di riposo. Le autorità stanno cercando di capire quale sia il possibile movente dell’attacco. Tra le vittime uccise dal killer c’è anche la stessa madre dell’aggressore, che da dieci anni era ricoverata nella struttura.
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Secondo l’emittente tv croata N1 l’uomo, 51enne, chiamato Krešimir P., è un reduce di guerra degli anni Novanta e un agente della polizia militare in pensione. Secondo le testimonianze l’uomo è entrato nella casa di riposo, che si trova a 130 km da Zagabria, e ha iniziato a sparare. Oltre ad aver ucciso la sua stessa madre, ha sparato a ospiti della struttura e dipendenti. Sembrerebbe che le vittime siano tutte donne.
Prima della sparatoria l’uomo avrebbe preso un caffè in un bar poco distante, come faceva tutti i giorni, ma questa volta avrebbe offerto una bibita ai presenti dicendo di “dover andare a sbrigare una faccenda”. Si sarebbe poi recato nella casa di riposo per commettere gli omicidi. Pochi minuti dopo sarebbe tornato nello stesso bar dove con calma ha atteso le autorità, alle quali si è arreso. L’uomo era già noto alla polizia per comportamenti violenti, di solito collegati all’assunzione di alcol.
Le massime cariche istituzionali e politiche del Paese hanno espresso le loro condoglianze ai familiari e solidarietà alle forze dell’ordine e ai servizi sanitari e sociali. Il premier Andrej Plenkovi è “inorridito” dalla strage, pregando gli inquirenti di fare chiarezza sulle circostanze della sparatoria. Nel pomeriggio a Daruvar si recheranno alcuni ministri e il procuratore generale.
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