Una miscela di olio acido pesante degli Urali e della regione del Volga con olio leggero della Siberia occidentale. Venduto a India, Cina e Turchia, a forte sconto rispetto al Brent
Si chiama Urals Oil ed e’ il prezioso oro nero di Vladimir Putin. Il prezzo medio di vendita a ottobre e’ stato di 70,5 dollari, ma oggi, dopo l’introduzione del price cap europeo a 60 dollari, il valore si e’ quasi riallineato al tetto e viaggia appena sotto i 64 dollari a barile, dunque in calo di oltre l’8%.
Cos’è l’Ural e come viene fornito
L’oro nero russo non è altro. Viene fornito attraverso il sistema di oleodotti Baku-Novorossiysk e l’oleodotto Druzhba e i suoi contratti futures vengono scambiati allo Spimex, il St. Petersburg International Mercantile Exchange.
La guerra cambia le carte in tavola
Mosca aveva anche pensato di attrarre investitori per fare dell’Urals un benchmark internazionale, come Wti e Brent, ma l’invasione in Ucraina ha cambiato le carte in tavola. Il Cremlino si e’ messo in caccia di acquirenti diretti e ha cominciato a vendere il suo greggio a Paesi come India, Cina e Turchia a forte sconto rispetto al Brent, che di dollari oggi ne vale oltre 87 a barile. Al contempo, la Russia ha ridotto il contenuto di zolfo medio della miscela, rendendo l’Urals meno viscoso e pesante, dunque piu’ facile da raffinare e piu’ attraente per i potenziali compratori.