Colombia, il candidato conservatore Uribe ferito da 3 colpi di pistola: confermato fermo di un 15enne

Secondo quanto si apprende da fonti mediche, il senatore conservatore è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco, di cui due alla testa. Al suo arrivo in ospedale, il 39enne è stato tempestivamente trasferito in sala operatoria, dove è stato sottoposto ad un intervento necessario a salvargli la vita

5 Min di lettura

Spari a un comizio elettorale in Colombia contro un candidato come ai tempi del cartello di Medellín, sotto il comando di Pablo Escobar. Si tratta di quanto avvenuto al senatore di destra e candidato alle presidenziali colombiane del prossimo anno Miguel Uribe, rimasto ferito dopo essere stato raggiuto da colpi d’arma da fuoco a Bogotà. Un video ha ripreso l’accaduto e in poco tempo ha fatto il giro del mondo. Nelle immagini si può vedere Uribe sul palco che parla verso la folla e si sentono una serie di spari da arma da fuoco. Uribe, 39 anni, viene poi visto poggiato su un’auto bianca, mentre alcuni collaboratori provano a portarlo verso i soccorritori.

L’attacco è stato perpetrato nel quartiere di Modelia, nella parte occidentale della capitale colombiana, e il politico è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Secondo quanto si apprende da fonti mediche, il senatore conservatore è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco, di cui due alla testa. Al suo arrivo in ospedale, il 39enne è stato tempestivamente trasferito in sala operatoria, dove è stato sottoposto ad un intervento necessario a salvargli la vita.

Sembrerebbe che il candidato sia riuscito a superare con successo il primo intervento chirurgico, come sottolineato dal sindaco di Bogotà, Fernando Galan, ma non è chiaro se nelle prossime ore o nei prossimi giorni il senatore debba tornare in sala operatoria. Inoltre, non vi sono notizie certe sulle sue condizioni di salute.

Colombia, cosa sappiamo dell’attentato a Uribe

Per quanto riguarda, invece, la dinamica e la responsabilità dell’attacco, le notizie provenienti da Bogotà sono scarse e poco certe. Sembrerebbe che a sparare i colpi verso Uribe sia stato un 15enne che si trovava in mezzo alla folla del comizio. Per ora non sono stati divulgati i motivi del suo gesto, ma sembra che il minore sia stato individuato dalle autorità e posto in stato di fermo.

lo hanno confermato le autorità colombiane, che hanno nel frattempo arrestato l’adolescente, trovato in possesso dell’arma (una pistola semiautomatica tipo Glock) utilizzata nell’attacco. Il giovane è rimasto ferito a una gamba, durante lo scontro con le guardie del corpo del senatore, ed è stato portato per cure mediche alla Clinica Colombia, dove rimane in custodia della polizia.

Il sindaco di Bogotà, Carlos Galan, commentando quanto avvenuto ha confermato che il presunto responsabile è stato fermato dalle forze dell’ordine, per poi condannare questo brutale atto di violenza, che non avrebbe colpito solo l’integrità fisica del senatore, ma anche quella della democrazia, della libertà di pensiero e dell’esercizio legittimo della politica in Colombia.

Rispettare la vita, questa è la linea rossa. La Colombia non deve uccidere i suoi figli, perché sono anche i nostri figli“, ha scritto il presidente colombiano Gustavo Petro in un messaggio sul suo account X in cui ha  espresso la sua solidarietà alla famiglia del candidato Uribe.

Tajani: “Atto vile che riporta la Colombia agli anni del terrorismo”

Il riferimento ai violenti anni ’80 e ’90 della Colombia viene considerato anche dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che denuncia e condanna a nome del Governo italiano l’episodio come “un gesto vile che vuole riportare la Colombia agli anni più bui della violenza e del terrorismo“.

Tra i casi più emblematici l’assassinio di due candidati presidenziali negli anni Novanta, Carlos Pizarro e Bernardo Jaramillo Ossa. In entrambi gli episodi, i giovani sicari furono eliminati dopo aver completato le loro missioni, evidenziando la strategia del cartello di non lasciare testimoni che potessero rivelare informazioni sui mandanti dei crimini.

Una nuova minaccia alla vita politica del Paese“, quindi secondo il vicepremier forzista che esprime la vicinanza al senatore Uribe, ai suoi familiari e al popolo colombiano, insieme al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dicendosi senza parole, la premier ritorna a condannare sui social “questo grave attentato alla democrazia e all’auspicio che venga fatta piena luce sulle responsabilità“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo