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Giulia Cecchettin ricordata da Von der Leyen: “Merita giustizia, rompiamo il silenzio”

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Giulia Cecchettin, 21enne uccisa dal suo ex ragazzo perché convinta a porre fine definitivamente al loro rapporto, è divenuta un simbolo della lotta alla violenza di genere non solo in Italia, ma anche all’estero. Lo dimostrerebbero le parole della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che, nel suo messaggio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha deciso di inserire proprio la sua storia tra quelle di coloro che, purtroppo, hanno dovuto subire in prima persona la violenza di un uomo, per poi pagarne il prezzo più grande.

Il discorso di Von der Leyen su Giulia Cecchettin

Una donna su tre subisce violenza nella sua vita“, ha ricordato la presidente, portando alla luce un quadro inquietante e vergognoso su cui le società mondiali ancora continuano a riflettere, senza trovare soluzioni efficaci. Di fronte a questa incapacità, la Presidente della Commissione Ue ha deciso di sfruttare la sua voce non per proporre nuovi piani di azione, ma per ricordare nomi emblematici che nei loro Paesi di appartenenza hanno dato vita a movimenti e proteste contro la violenza di genere.

Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin

In questa giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne lasciateci ricordare che dietro ogni numero c’è un volto, un nome, un’anima, una storia“, ha sottolineato Von der Leyen, per poi citare i nomi di Giulia Cecchettin, Deborah Mihalova e Gisele Pelicot, tre volti della lotta contro gli abusi e le violenze, che ormai sono divenuti famosi globalmente. Oltre a Giulia Cecchettin, nella lista della presidente, compaiono quindi una ragazza bulgara di 18 anni, la cui storia di abusi domestici ha scatenato proteste in tutto il Paese, convincendo il governo a cambiare la legislazione contro la violenza domestica, e una donna francese di 72 anni, vittima delle sevizie di suo marito.

La donna avrebbe scoperto che nel corso degli ultimi anni suo marito l’avrebbe drogata e sedata, per poi abusare del suo corpo e farla stuprare da più di 50 uomini. Il tutto ripreso in video. Una storia che avrebbe sconvolto la Francia e l’opinione pubblica internazionale, trasformando Pelicot in una vera e propria icona della lotta per l’emancipazione femminile. “Queste donne meritano protezione, meritano sostegno, meritano giustizia e meritano di essere ascoltate“, ha dichiarato Von der Leyen, per poi concludere il suo intervento: “Per questo stiamo rompendo il silenzio. Così poniamo fine alla violenza. Oggi e ogni giorno noi stiamo dalla parte delle vittime“.

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