Jeff Bezos ha informato la redazione del Washington Post di alcune importanti novità riguardanti i pezzi d’opinione della testata. In una mail pervenuta in giornata ai componenti dello Staff, il magnate ha comunicato che d’ora in poi gli editoriali saranno unicamente “a sostegno e in difesa di due pilastri: libertà individuali e libero mercato“.
“Tratteremo anche di altri argomenti, ovviamente“, prosegue il testo del comunicato, “ma i punti di vista contrari a questi pilastri verranno lasciati ad altri“. Un cambiamento significativo, dunque, che sarebbe giustificato dai nuovi meccanismi che dominano il mondo dell’informazione. Non ci troviamo più, spiega Bezos, in un’epoca in cui i giornali esercitano una forma di monopolio informativo a livello locale; non siamo più in un’epoca in cui le testate offrono “il servizio di portare sulla porta di casa del lettore un una sezione di opinioni ad ampio spettro che cerca di coprire tutti i punti di vista. Oggi è internet che assolve a questo compito.”
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La centralità assegnata ai due temi principali menzionati nella dichiarazione non può non essere inquadrata nel posizionamento politico ed economico del magnate, che nella stessa mail alla redazione ha aggiunto: “Sono dell’America e per l’America, e orgoglioso di esserlo. Gran parte del successo del nostro Paese è dovuto alla libertà nel campo economico e altri settori. La libertà è etica – riduce al minimo la coercizione – e pratica – stimola la creatività, l’invenzione e la prosperità“. Non è un caso che la decisione abbia trovato pieno appoggio da parte del multimiliardario Musk, che si è prontamente congratulato con Bezos.
Le dimissioni di David Shipley dopo le dichiarazioni di Bezos
Nel comunicato il magnate si è appellato direttamente a David Shipley, il responsabile della sezione editoriali del giornale, affidandogli il compito di guidare questa transizione all’interno della testata.
Shipley tuttavia non sembra aver accolto con favore le decisioni di Bezos, e ha deciso di sottrarsi all’incarico dando le dimissioni. Lo ha reso noto lo stesso proprietario del giornale, che afferma di aver comunque cercato di convincerlo a restare. “Rispetto
la sua decisione, gli avevo chiesto di essere convinto al 100% del cambiamento o di andarsene“.
Shipley aveva assunto il ruolo nel 2022, e già all’epoca non erano mancate le contraddizioni con il fondatore di Amazon. In particolare, il responsabile degli editoriali si era fatto portavoce delle proteste contro Bezos, che durante la campagna elettorale aveva frenato il comitato editoriale del Post dal pubblicare il suo endorsement a Kamala Harris.
Tuttavia Shipley si era anche opposto alla decisione da parte della redazione di ripubblicare una vignetta satirica di Ann Telnaes, che ritraeva il proprietario del Washington Post, assieme ad altri miliardari, inginocchiato al cospetto di un’enorme figura di Trump, al quale venivano offerti sacchi pieni di soldi.
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